STRISCIA “SMONTA” LA DIFESA DI BONELLI E FRATOIANNI SUL CASO SUOMAHORO
È notizia di questi giorni che il gruppo parlamentare Verdi-Sinistra Italiana è intenzionato ad espellere il deputato Aboubakar Soumahoro dopo le ben note vicende giudiziarie che vedono la moglie e la suocera indagate per la gestione delle cooperative di accoglienza migranti (Karibu e Consorzio Aid). La notizia fa il paio con quanto sostenuto nella famosa intervista di Lucia Annunziata lo scorso 27 novembre dai leader di AVS, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: in quel frangente in tandem chiarirono di non aver mai saputo nulla delle vicende legate alle coop di migranti nel Lazio e in Puglia e che se invece avessero saputo ovviamente non avrebbero candidato Aboubakar Soumahoro.
Bene, questa la premessa per capire meglio quanto invece raccolto da “Striscia la Notizia” nel servizio del 20 dicembre 2022: Bonelli in tv disse di avere regole ferree nella scelta dei candidati, mentre il leader di SI Fratoianni ammise solo di aver avuto una segnalazione dalla ex senatrice M5s e SI, Elena Fattori, che nel 2019 fece sopralluogo in uno dei centri “Cas” gestito dalla Karibu di Marie Therese Mukamitsindo, suocera di Soumahoro. “Striscia” invece ricorda come furono diverse le segnalazioni sul fatto che qualcosa nella gestione di quelle cooperative era tutt’altro che limpido, e non fu mica solo la Fattori a riportarne direttamente con Fratoianni e Bonelli.
LA LETTERA DEI MILITANTI DI AVS CONTRO SOUMAHORO E DON PUPILLA: “IGNORATI DA FRATOIANNI”
Si chiamano Marco Barbieri (direzione Nazionale e segreteria Provinciale SI Foggia) e Mario Nobile (Assemblea Nazionale e segretario Provinciale SI Foggia) e in una lettera del 25 novembre 2022 – mostrata da “Striscia” – avvisavano Fratoianni che prima della candidatura di Aboubakar Soumahoro loro stessi avevano provato ad esprimere seri dubbi sull’opportunità politica di candidare l’ex leader dei braccianti. Come spiega l’inviato di “Striscia” Pinuccio, la lettera al leader di Sinistra Italiana è stata inviata dopo che il segretario di Sinistra Italiana aveva detto pubblicamente di non sapere nulla delle condizioni presenti nelle coop e nei centri di proprietà della famiglia Soumahoro. Viene così riportato il contenuto di quanto i due militanti ebbero a dire durante l’Assemblea nazionale Sinistra italiana del 17 agosto, dove venne votata e decisa la presenza di Soumahoro nelle liste dei candidati alle Elezioni politiche del 25 settembre: «A inizio agosto i dirigenti della provincia di Foggia componenti della Direzione Nazionale dell’Assemblea Nazionale hanno espresso contrarietà argomentata in vari contesti di partiti, soprattutto nell’Assemblea Nazionale che il 17 agosto pose in votazione le candidature della lista Alleanza Verdi-Sinistra», si legge nella lettera mostrata da “Striscia La Notizia” a firma Barbieri e Nobile.
In particolare, viene evidenziato come Fratoianni davanti a quelle notizie non ebbe alcuna reazione, anzi: «quello che colpì maggiormente fu che il Segretario di Sinistra Italiana Fratoianni mostrò completa indifferenza ale notizie riferitegli nei competenti organismi di partito». Da ultimo, sempre il deputato e leader di SI non avrebbe dato ascolto neanche a Don Andrea Pupilla, responsabile della Caritas di San Severo, in relazione soprattutto alla situazione di ‘Torretta Antonacci’, uno dei ghetti di migranti nella provincia di Foggia: «Siamo stati accusati da Soumahoro, la nostra e altre organizzazioni, sindacati, associazioni, ecc., di lucrare nei campi dei migranti. Sentire questi attacchi e sapere poi dell’inchiesta sulle cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera mi ha amareggiato. Il suo atteggiamento è stato per lo meno incoerente», spiegava all’Adnkronos il sacerdote lo scorso 23 novembre. «Quando è stato candidato, ho scritto personalmente all’onorevole Fratoianni in privato, dicendogli che stavano facendo un autogol ma naturalmente non mi ha risposto: evidentemente ha prevalso il racconto virtuale del leader di una nuova sinistra. Nel virtuale molte cose sono costruite e artefatte ma poi la realtà è diversa. Noi nella realtà ci siamo da tempo, nel virtuale non ci rifugiamo», denunciò Don Pupilla a tempo debito