LE NUOVE INDAGINI SULLE COOP DI FAMIGLIA SOUMAHORO
Le indagini della Procura di Latina sulle cooperative della famiglia di Aboubakar Soumahoro proseguono ma non sono le uniche di queste settimane: secondo quanto rivelato nelle scorse ore dalle agenzie e da “La Repubblica”, la Guardia di Finanza è a caccia di documenti sui presunti affari tra le coop “Karibu” e “Aid” con alcuni Comuni del Lazio come Sezze, Roccagorga e Priverno. La vicenda non è nuova in quanto già nelle scorse settimane gli inquirenti provarono a una vasta ricerca in merito ai legami, gli appalti e i bandi vinti dalle cooperative di Marie Therese Mukamitsindo e Liliane Murekatate, rispettivamente la suocera e la moglie del deputato ex AVS Aboubakar Soumahoro.
La caccia ora a quei documenti si è fatta però “fitta” e ha visto una rapida accelerazione nelle ultime ore: diversi infatti i fascicoli aperti ma finora solo uno di questi della Procura di Latina ha portato al sequestro di oltre 630mila euro dai fondi di famiglia Soumahoro, ipotizzando il reato di evasione fiscale. Scrive “Rep”, citando fonti di indagine: «i finanzieri del Nucleo provinciale di polizia tributaria stanno raccogliendo documenti negli uffici comunali di Sezze, Roccagorga e Priverno, tre enti che hanno affidato alla coop Karibu i servizi Sprar». Gli investigatori vogliono cercare eventuali rapporti con vizio di reato per quei bandi da centinaia di migliaia di euro, viste anche le numerose proroghe del bando negli ultimi anni senza di fatto gara e assegnati sempre alle coop di Mukamitsindo.
ACCUSE E MUTUO BANCA: IL “CASO SOUMAHORO” RESTA APERTO
Non solo la Procura, ora anche l’Agenzia delle Entrate avrebbe aperto un indagine di accertamento sul presunto scandalo di gestione delle coop di migranti in mano alla suocera e moglie di Soumahoro; le stesse cooperative che, ricordiamo, sono state “stoppate” dal Ministero dello Sviluppo Economico proprio per le denunce giunte da alcuni dipendenti e ospiti nel Lazio.
Nel frattempo chi non “molla” la presa sul caso mediatico e politico legato alla famiglia di Soumahoro è il programma “Striscia la notizia” che in questi giorni sta scandagliando le risposte e difese date dal “dossier” del parlamentare ex leader dei braccianti. Nel servizio del 20 gennaio scorso l’inviato di “Striscia” è tornato sul tema del mutuo ottenuto da Soumahoro per comprarsi casa (270mila euro erogati a fronte di un reddito lordo piuttosto esiguo). Ebbene, rogito alla mano, Pinuccio ha scoperto che la filiale della banca che ha erogato il mutuo è la stessa dove arrivavano i soldi delle vecchie raccolte fondi per la Lega Braccianti, raccolti dalla piattaforma GoFundMe. Al momento non vi è prova di alcun reato ma il dubbio viene esposto dal programma satirico: davvero Soumahoro può aver utilizzato per pagarsi il mutuo della casa i soldi raccolti per aiutare i migranti?