LA DENUNCIA DI ABOUBAKAR SOUMAHORO CONTRO LA SINISTRA (E I SUOI PARTITI)
Aboubakar Soumahoro stamane è entrato per la prima volta in Parlamento da eletto: il leader del sindacato dei braccianti, eletto alla Camera con la lista Verdi-Sinistra Italiana (nella coalizione con il Partito Democratico) ha condotto una dura campagna elettorale in cui ha denunciato i soprusi nel mondo del lavoro impegnandosi a risolversi nella prossima Legislatura. Lo farà a fianco delle liste con cui si è candidato a Montecitorio, anche se nella intervista a pochi giorni dalla prima seduta della Camera (prevista per la mattina del 13 ottobre, ndr) non ha lesinato critiche molto pesanti a quegli stessi partiti che lo hanno “lanciato” in Parlamento. Soumahoro al quotidiano “Domani” ha raccontato della necessità di ripartire dalle fondamenta per la sinistra italiana: «la rincorsa a chi sarà il prossimo capotreno non funziona, intanto tracciamo la direzione del treno», spiega riferendosi al Pd e al futuro del Centrosinistra con il prossimo Congresso dem dopo l’era Letta.
Secondo Aboubakar il problema tragico della sinistra è quel «divorzio sentimentale e linguistico» con la gente: i partiti dell’attuale sinistra «non sono più stati in grado di immedesimarsi nelle sofferenze, nei drammi, nei desideri e nei bisogni delle persone». In particolare, il neo-deputato dei Verdi denuncia la sinistra che si sarebbe «arroccata su se stessa diventando invisibile». Niente fabbriche, niente manifestazioni per il clima, niente donne: «la sinistra ha smarrito se stessa rincorrendo il nuovismo». Serve una “nuova identità” secondo Soumahoro che “picchia” durissimo su tutti i partiti del Centrosinistra: «Se osserviamo – e io ho girato casa per casa, strada per strada – oggi la sinistra è un ostacolo al miglioramento socio-lavorativo e al benessere psico-fisico delle persone che vorrebbe rappresentare»,
SOUMAHORO: “LA SINISTRA È VISTA COME UN PROBLEMA DAI POVERI”
Ancora al “Domani” Aboubakar Soumahoro riflette sul dato emerso dalle ultime Elezioni: «la sinistra è vista come il problema da 4,3 milioni di lavoratrici e lavoratori che percepiscono un salario da fame, da 5,6 milioni di persone sotto la soglia di povertà, dai giovani che lottano per la crisi climatica e per l’uguaglianza dei diritti». I partiti che vanno dal Pd a Sinistra Italiana, dai Verdi a PiùEuropa, passando per il Terzo Polo e tutte le numerose sigle attorno alla sinistra più radicale, «sono un problema per gli elettori che vorrebbero rappresentare».
Ancora più dura l’analisi che proietta la crisi della sinistra nelle realtà locali e più povere: denuncia il neo-eletto Soumahoro, «gli invisibili e gli ultimi delle periferie respingono la sinistra perché è considerata la pianta che causa l’allergia, intesa come disuguaglianze, povertà, mancanza di futuro». Aboubakar Soumahoro invoca per l’intera sinistra un ritorno “alla persona”, «che non dice facciamo piangere i ricchi. L’obiettivo è far uscire le persone dalla povertà, sia materiale che immateriale». Invocando un cambio di passo per tutti i partiti, il deputato dei Verdi conclude «la sinistra ha bisogno di organizzazione perché non si riduca a spirito spontaneistico», capace invece di superare «burocratismo politici e partitico, evitando il presentismo e pensando alle generazioni future». Davanti ai giornalisti giunti stamane in Parlamento per l’ingresso dei nuovi deputati, Soumahoro ha ribadito «Sono molto emozionato. Questo Paese deve rimettersi in piedi cercando di far sorridere chi il sorriso lo ha perso o non lo ha mai avuto. La nostra priorità sarà tutelare il lavoro, partite iva, pmi e operai. Ma soprattutto far sì che questo non sia un Paese dove invece che portare a casa un salario si continua a morire».