PROCURA DI FOGGIA APRE INDAGINE SU “NOTI” PER LA RACCOLTA FONDI DI ABOUBAKAR SOUMAHORO

Secondo quanto annunciato nel servizio di “Striscia la notizia” del 19 aprile (qui il video completo), la Procura di Foggia ha ufficialmente aperto un’indagine verso “noti” per la vicenda delle raccolte fondi della Lega Braccianti sotto la guida di Aboubakar Soumahoro. In attesa di vedere l’evoluzione delle indagini appena concluse dalla Procura di Latina sulle cooperative gestite dalla famiglia del deputato in Gruppo Misto, il fascicolo aperto a Foggia nasce dalla denuncia presentata dall’Associazione Sportello dei Diritti (resa nota sempre da “Striscia” lo scorso 8 marzo).



In quell’occasione, l’associazione chiedeva ai pm di Foggia l’apertura di una indagine sulle controverse raccolte fondi lanciate dall’ex sindacalista Aboubakar Soumahoro, oltre ai presunti “metodi” usati dalla Lega Braccianti nei ghetti di Torretta Antonacci e Borgo Mezzanone. Ora la notizia, data in anteprima dall’inviato di “Striscia” Pinuccio, è che la Procura ha aperto effettivamente il fascicolo e non contro “ignoti” ma appunto su persone “note”.



RACCOLTA FONDI SOUMAHORO, STRISCIA LA NOTIZIA: “ECCO SU COSA INDAGA LA PROCURA”

«La Procura di Foggia ha aperto un’indagine verso noti che parte da una denuncia dello Sportello dei Diritti in merito alla raccolta fondi di Soumahoro su GoFoundMe», spiega Pinuccio nel servizio andato in onda mercoledì sera a “Striscia la notizia”. Sono tre i punti osservati dagli inquirenti nell’apertura preliminare del fascicolo: in primis, spiega ancora il tg satirico di Canale 5, le tre raccolte fondi organizzate dalla Lega Braccianti dell’ex leader Soumahoro («raccolte fondi di Natale; sullo sciopero a Roma; cibi e diritti»).



In secondo luogo, la Procura accende i riflettori sui fondi raccolti inizialmente sul conto corrente personale di Soumahoro: infine, si scandaglia la situazione sul presunto “nuovo caporalato” operato dalla Lega nei “ghetti” del Foggiano, su denuncia di alcuni rappresentanti sindacali giunti negli scorsi mesi. Intervenuto al podcast di “Libero Quotidiano” ‘Terraverso’, Alessio Giannone – noto con lo pseudonimo di Pinuccio – è tornato sui tanti servizi dedicati in questi mesi alle vicende extra politiche di Aboubakar Soumahoro: «Tutto è cominciato perché lui si è candidato in Puglia: si è dato la zappa sui piedi. E il peggio è che ora chi opera seriamente nel campo dei diritti dei braccianti sta avendo difficoltà… La sua candidatura è stata vista come una speculazione sul lavoro che aveva fatto». Rispondendo alla domanda del direttore Pietro Senaldi, Pinuccio aggiunge «Tutti l’hanno scaricato, e infatti ora sta nel Gruppo Misto, la mia ambizione nella vita. Ma la politica è così: quando c’è maretta si butta il bambino con l’acqua sporca».