ANCHE REPORT CONTRO ABOUBAKAR SOUMAHORO: “MANCANO MIGLIAIA DI EURO DA RACCOLTA FONDI DURANTE LOCKDOWN”
Secondo la trasmissione “Report”, il parlamentare auto-cacciatosi da Verdi-Sinistra Aboubakar Soumahoro, sarebbe responsabile della “sparizione” di migliaia di euro della raccolta fondi fatta dalla sua Lega Braccianti durante gli anni duri della pandemia. Il servizio di questa sera vedrà la trasmissione di Rai 3 indagare sulla gestione dei fondi raccolti durante la sua permanenza alla guida della Lega Braccianti, sentendo uno dei suoi principali ex collaboratori come Francesco Caruso: l’inchiesta guarda da vicino la situazione nel ghetto del foggiano di Torretta Antonacci, dove l’onorevole Aboubakar Sumahoro aveva lanciato la raccolta fondi durante il lockdown.
«Caruso fornirà la terza e inedita versione dei fatti su quella raccolta fondi. E all’appello, questa volta, mancherebbero 101.000 euro. Il resoconto fornito a Report da Caruso per le otto missioni del 2020 sembra particolarmente dettagliato. In pratica, tra la versione di Caruso e il bilancio di Soumahoro ballerebbero 101.000 euro», sottolinea il quotidiano “La Verità” rivelando alcune particolarità del servizio in onda stasera su Rai3. Occorre attendere le eventuali carte sulla versione di Soumahoro dove potrebbe respingere ogni accusa e dimostrare di essere lui nel giusto e chi lo accusa nel torto: restano però ormai molte, tante persone che lo hanno conosciuto nella gestione della Lega Braccianti che lamentano comportamenti e usi tutt’altro che “consoni”. Su Facebook Teresa Casalino, attivista di Torino impegnata da anni nell’assistenza dei rifugiati, denuncia Soumahoro in modo netto: «Alla fine la vera faccia di Abou è venuta fuori. Che amarezza. Se penso a tutti quei ragazzi di cui si è approfittato […]. Come dimenticare i camion pieni di cibo che arrivavano all’ex Moi prima delle manifestazioni? Come dimenticare il continuo re- mare contro a chi davvero viveva con i migranti? Che schifo».
COSA DICE CARUSO SU SOUMAHORO: INTANTO IL TRIBUNALE…
«Ma quale buona fede! Non so che gli è girato in testa, avrà fatto due conti non so, e ha detto “sai che c’è? Arrivederci!”, e se n’è andato con i soldi ma sotto gli occhi miei. Quei soldi non devono andare a lui, a me o a Sambarè, ma devono andare ai poveri cristi di Torretta Antonacci». Convinto di parlare a telecamere spente di “Report”, Francesco Caruso racconta nel dettaglio tutte le ipotesi sul dove siano finiti i soldi spariti di colpo dalla Lega Braccianti, all’epoca gestita proprio da Caruso, Soumahoro e l’ex socio Sambaré Soumaila. Di 220 mila euro complessivi messi assieme nella raccolta fondi “Cibo e Diritti” durante il lockdown, Caruso dice di averne spesi per consegne alimentari in aiuti ai braccianti 38, Sambarè ne avrebbe spesi 15 e tutti gli altri ancora non si sa che fine abbiano fatto.
Secondo i conti poi fatti bene da “Report” tra le versioni fornite da Soumahoro e Caruso, all’appello mancano 101mila euro di cui, tra le righe, il leader Usb ed ex no global ritiene che la responsabilità sia proprio di Aboubakar Soumahoro. «Lui sarebbe sparito con la cassa» è la durissima accusa lanciata da “Report” dopo le dichiarazioni di Francesco Caruso: Soumahoro respinge tutte le accuse affermando che è tutto regolare. «La seconda versione sulla raccolta fondi è di Soumahoro, che l’ha messa nero su bianco nel rendiconto gestionale (che sono ancora online sul sito della Lega braccianti) e che ovviamente sostiene che sia tutto regolare. Ma quando l’inviato di Report gli chiede di mostrare le fatture che smentiscono la versione di Caruso lui tergiversa. E non tira fuori le prove», spiega “La Verità” anticipando il servizio di Report che andrà in onda questa sera. Nel frattempo dal Tribunale del Riesame altre pessime notizie per la famiglia Soumahoro nei casi di accuse sulla gestione delle coop migranti: venerdì scorso il Tribunale di Latina ha rigettato la prima richiesta di dissequestrare i conti di suocera (Marie Therese Mukamitsindo) e cognati del parlamentare del Gruppo Misto, ovvero Michel Rukundo e Richard Mutangana.