Aboubakar Soumahoro a tutto tondo ai microfoni di In onda. Il leader di “Invisibili in movimento” ha esordito tornando sulla sanatoria dei migranti voluta dall’ex ministro Teresa Bellanova: «Va ricordato il contesto in cui nasce questa necessità di intervento del governo Conte II. Si parlava della necessità di salvare verdura e frutta, mentre nei campi avevamo uomini e donne piegati dall’alba al tramonto, a spaccarsi la schiena, a raccogliere nei campi e consentire alle famiglie confinate di poter avere del cibo per sfamare chi ne aveva la possibilità».
Il giudizio di Aboubakar Soumahoro sul provvedimento è particolarmente tranchant: «Il fallimento è sotto gli occhi di tutti: la ministra Bellanova ha parlato di meno invisibili, ma vorrei ricordare che gli invisibili sono aumentati e il bisogno di introdurre un permesso di soggiorno per emergenza sanitaria è una questione che va posta all’ordine del giorno, è una necessità e un’urgenza».
Soumahoro: “Sì al reddito minimo universale”
Aboubakar Soumahoro s’è poi soffermato sul reddito di cittadinanza, mettendo nel mirino il M5s ma non solo: «Il reddito di cittadinanza venne adottato dicendo che la povertà era abolita, ma l’Istat in queste settimane ci ha ricordato che i poveri sono aumentati di 5,6 milioni di persone. Dall’altra parte abbiamo quelli che dicono che i giovani devono soffrire, ma sono gli stessi che hanno fatto il Jobs Act, che ha significato impoverimento». Il volto di “Invisibili in movimento” ha poi lanciato una proposta: «Noi proponiamo di introdurre il reddito minimo universale, sganciato dal lavoro: da una parte per giustizia sociale di dignità della persona, dall’altra parte per andare incontro alla proposta che emerge dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro, ovvero l’introduzione del salario minimo. Un reddito minimo universale dà dignità al lavoro e riporta al centro la questione dei diritti delle persone schiacciate dal rullo compressore dell’invisibilità».