LA DENUNCIA DEL VIMINALE SULLE CONDIZIONI DELLE COOP DEI SOUMAHORO. MA BANDI-FONDI DI COMUNE E REGIONE RIMASERO…
Le indagini sulle cooperative di accoglienza migranti, proprietà della famiglia di Aboubakar Soumahoro, restano al centro dell’azione della Procura di Latina: nel frattempo vengono approfonditi alcuni dettagli emersi già negli scorsi giorni dopo la denuncia fatta a “La Verità” dall’ex sindaca di Roccagorga (piccolo paesino vicino a Latina) Nancy Piccaro circa elementi tutt’altro che “limpidi” che già diversi anni fa aleggiavano sulla coop “Karibu” di Marie Therese Mukamitsindo, suocera del deputato autosospeso di Verdi-Sinistra. Come riporta infatti “La Repubblica” oggi – dopo aver visionato alcuni documenti in esclusiva – già dal 2019 il Viminale sapeva che la situazione di alcune cooperative legate al progetto Sprar 2014-2016 non avessero standard adeguati e che anzi fossero in pessime condizioni qualitative e quantitative.
La nota in particolare al Comune di Roccagorga – all’epoca amministrato dalla sindaca dem Carla Amici, sorella dell’ex sottosegretaria Sesa – venne indirizzata dal Ministero dell’Interno il 31 dicembre 2018, quando ancora Ministro era Matteo Salvini. Il Viminale specificò nel documento oggi presentato da “Rep” che la seconda visita di monitoraggio effettuata il 26 e 28 novembre 2018 «era sfociata in una serie di prescrizioni per via delle criticità rilevate, imponendo all’ente locale di allinearsi entro 20 giorni». In quella nota si spiegava nel dettaglio l’intera «gravità della situazione emersa» per le coop protagoniste del progetto con il Comune di Roccagorga, tra cui appunto la “Karibu” di famiglia Soumahoro, che dal 2004 al 2019 ricevette ben 15 milioni di euro per gestire il progetto Sprar sui migranti: «mancato rispetto della percentuali di posti destinati al sistema di protezione indicate nella domanda di contributo», ma anche «mancata corrispondenza tra i servizi descritti nella domanda di contributo e quelli effettivamente erogati», per finire con «mancata applicazione di quanto previsto dalle linee guida anche in termini di standard qualitativi e quantitativi».
LEGA DENUNCIA REGIONE LAZIO: “NESSUN CONTROLLO SULLE COOP DEI SOUMAHORO?”
Tutte queste precise accuse contenute in quella nota del Viminale visionata da “La Repubblica” non fanno che confermare quanto siano sinistramente “simili” a quelle denunciate da dipendenti e ospiti nelle medesime coop di famiglia Soumahoro in questi ultimi mesi. Il Ministero dell’Interno era arrivato anche a “minacciare” il possibile venir meno «dell’intero impianto progettuale e degli standard di accoglienza integrata», qualora quei problemi rilevati non fossero stati risolti nel giro di breve tempo. La nota fu durissima eppure la cooperativa “Karibu” rimase non solo in sella ma continuò a ricever fondi e gestire il progetto con il Comune a guida dem. Sulle coop della suocera e della moglie di Soumahoro l’ex sindaca Amici (che resta estranea alle indagini, occorre ricordarlo) a “Rep” spiega «Ho fatto il sindaco della comunità di Roccagorga per 10 anni e siamo stati un modello di integrazione vera anche per il Ministero degli interni».
Chi però attacca a livello politico le scelte fatte da Comune dem e Regione Lazio nella gestione delle coop di proprietà della suocera di Soumahoro è la Lega regionale: in primis, il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Angelo Tripodi, tra l’altro il primo a occuparsi tempo fa dei problemi sorti nei centri gestiti dalla “Karibu”: «Sono basito dal silenzio roboante sugli scandali Karibu e Aid da parte del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, del candidato governatore del centrosinistra, nonché assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, e dell’assessore regionale all’agricoltura Enrica Onorati». Secondo il capogruppo del Carroccio, citando gli ultimi elementi d’indagine, «migranti, anche minorenni, che sono costretti a convivere senza cibo, acqua, riscaldamento, energia. I servizi igienici sarebbero inadeguati e gli standard urbanistici non sarebbero rispettati. La Regione Lazio ha finanziato le coop, ma qualcuno ha verificato quanto accadeva nei centri? Quali controlli hanno svolto i Comuni, la Polizia locale degli enti locali e l’Asl? Tutti zitti. Il Pd non ha preso le distanze sul sistema di “accoglienza“, su cui i media hanno acceso i riflettori». Di recente anche Fabrizio Santori, consigliere della Lega all’assemblea del Comune di Roma, ha presentato un’interrogazione al Campidoglio su 2 milioni dati alla coop dei Soumahoro: «un fiume di denaro uscito dalle tasche dei contribuenti per l’accoglienza e l’assistenza sociale sul cui destino si deve fare piena luce: quanti soldi, dal 2016, con la giunta Raggi, a oggi, con la giunta Gualtieri, sono stati pagati alla coop, e che cosa è stato fatto. Vogliamo leggere i bilanci, sapere quanti bandi sono stati vinti da questa cooperativa anche a livello regionale, con la giunta Pd e M5S guidata da Zingaretti e D’Amato. E se siano mai arrivate prima lamentele dai lavoratori o da chi era loro vicino», denuncia Santori in una nota.