Emmanuel Macron aveva sottolineato lo scorso anno la centralità strategica dell’intelligenza artificiale per la Francia e aveva sottolineato anche la necessità di investire almeno un miliardo di euro ponendo al centro di questo progetto l’Inria (Institut national de recherche en informatique et en automatique) in funzione di coordinamento favorendo nel contempo la sinergia tra pubblico e privato. Ora colui che ha contribuito sotto il profilo scientifico e politico-strategico a persuadere Macron ad investire in modo rilevante nella IA è stato soprattutto Cédric Villani, uno dei più affermati matematici a livello mondale, vincitore della medaglia Fields nel 2010 e direttore dell’Istituto Henri Poincaré. Villani ha redatto per Macron un report che costituisce certamente una svolta rilevante a livello strategico per la Francia.
Infatti, sotto questo profilo, l’iniziativa di Macron e gli investimenti relativi sono finalizzati a creare una sovranità innanzitutto francese nel contesto dell’intelligenza artificiale in grado di consentire alla Francia di raggiungere una sorta di primato in ambito europeo, superando Gran Bretagna, Germania e Italia, e cercando di ridurre il divario con gli Stati Uniti e la Cina.
Allo scopo di porre in essere questo ambizioso progetto, a fine luglio è stata creata la Cellula di coordinamento dell’intelligenza artificiale (Cciad) nell’ambito della difesa che fa parte dell’Agenzia dell’innovazione della difesa creata il 1° settembre del 2018 per studiare le implicazioni in ambito militare dell’intelligenza artificiale in stretta collaborazione non solo con le forze armate francesi ma anche con i servizi di sicurezza.
La Cellula di coordinamento sarà guidata da Michaël Krajecki, professore di informatica all’Università di Reims Champagne Ardenne (Urca), direttore del Centro di ricerca Ict (Crestic) della Urca e soprattutto coordinatore del Centro di calcolo ad alte prestazioni Romeo che ospita il più grande supercomputer con accelerazione Gpu in Francia.
Ebbene, sotto il profilo strettamente militare, di particolare significato sono le riflessioni del generale Charles Beaudouin, vice capo dei “Programmi” presso l’esercito, il quale ha opportunamente sottolineato come l’intelligenza artificiale sia uno strumento essenziale per affrontare le sfide imposte agli eserciti. Infatti le instabilità geopolitiche del mondo attuale, combinate con il ruolo crescente della tecnologia, hanno reso lo spazio geopolitico più pericoloso e richiedono il possesso di strumenti tecnologici che consentano di affermare la superiorità tecnologica, operativa, informativa e decisionale. Questa trasformazione della minaccia costringe i decisori a cogliere le opportunità offensive e difensive offerte dall’intelligenza artificiale sfruttando al massimo il suo potenziale come moltiplicatore di forza.