Palazzo Chigi smentisce la notizia sugli accordi tra Italia e Space X: ecco il comunicato del Governo Meloni
Non c’è stato e non ci sarà alcun contratto da 1,5 miliardi di euro tra l’Italia e lo Space X di Elon Musk per introdurre il sistema Starlink nel nostro Paese: con un comunicato breve e netto il Governo Meloni da Palazzo Chigi smentisce le notizie circolate ieri (e riportate qui sotto, ndr) da “Bloomberg” sulla presunta partnership con l’ente fondato dal prossimo esponente del Governo Trump negli Stati Uniti.
«La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX»: secondo quanto riporta ancora la nota di Palazzo Chigi, il Governo ha avuto e intrattiene interlocuzioni con Space X considerati però «normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società». L’esecutivo in questo senso conferma che vi siano dialoghi e confronti sulle connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati, ma da qui ad affidare il sistema di comunicazione satellitare privato Starlink di spazio ne corre. Da ultimo, il Governo Meloni definisce “ridicola” la ricostruzione uscita ancora oggi sul fatto che di Space X e Starlink si sarebbe discusso nel vertice lampo in Florida tra la Premier italiana e il Presidente eletto Donald Trump, «smentiamo categoricamente». (Agg. di Niccolò Magnani)
Lo “scoop” di Bloomberg sul presunto accordo tra l’Italia e Space X
Dopo più di un anno e sei mesi di trattative che sembrano essere incagliate in un sonoro nulla di fatto, alla fine sembra che la provvidenziale visita a sorpresa di Giorgia Meloni da Donald Trump sia riuscita a sbloccare il dossier dell’accordo con Space X, l’azienda controllata dal miliardario – molto vicino al neoeletto presidente USA e con un posto già di primissimo piano nella sua futura amministrazione – Elon Musk che fornisce servizi di telecomunicazione anche nei luoghi più remoti e meno collegati del mondo: un dossier – appunto – che era sul tavolo di Space X almeno dalla prima metà del 2023 ma che era bloccato (riferisce Bloomberg che oggi ci parla della nuova trattativa) a causa della presunta opposizione di alcuni funzionari italiani.
Facendo innanzitutto un passetto indietro, è importante precisare che Space X è l’azienda che oltre a lanciare razzi ultra tecnologici nello spazio al fine di raggiungere (e colonizzare) Marte, gestisce anche quella ‘costellazione’ di satelliti – chiamati Starlink – che spesso si possono intravedere sfilare ordinatamente nei cieli: il loro scopo è quello di fornire una connessione internet sicura ed ultra veloce alla terra, collegando – fino ad ora – circa un centinaio di paesi nel mondo con più di 4 milioni di utenti; il tutto soppiantando nell’arco di pochi anni alcuni dei principali colossi delle telecomunicazioni mondiali.
L’accordo tra Italia e Space X: 1,5 miliardi per garantire la sicurezza delle comunicazioni governative
Dopo il primo timido ingresso di Space X nel sistema telecomunicativo italiano – con tanto di scontro con la nostrana Telecom, che avrebbe cercato di frenarne la diffusione -, ora potrebbe fare il suo ingresso ufficiali tra i banchi governativi: a dircelo è Bloomberg, che secondo delle fonti anonime avrebbe scoperto che la trattativa bloccata con Musk è finita sul tavolo delle segretissime discussioni di ieri tra Meloni e Trump, arrivando – per ora ipoteticamente, dato che non ci sono ancora conferme ufficiali – vicinissimo ad una svolta.
Con un accordo dal valore di 1,5 miliardi di euro – infatti – sia i nostri Servizi segreti che il Ministero della Difesa sono riusciti ad accaparrarsi il più avanzato (e costoso) sistema di telecomunicazioni sicure d’Europa: se dovesse arrivare anche la firma definitiva dello stesso Musk, nei prossimi mesi la sua Space X fornirà al governo un ampio pool di soluzioni di crittografia di altissimo livello che saranno utilizzati sia per le comunicazioni telefoniche ed intenet del governo, sia per quelle dell’esercito tricolore impegnato nel Mediterraneo; oltre ad una serie di sistemi emergenziali che funzionerebbero anche in caso di attentati o calamità.