Dopo che ieri in conferenza stampa a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio ha negato l’ipotesi una prossima patrimoniale per far fronte alla drammatica crisi Covid in Italia, oggi il Fatto Quotidiano nel taglio alto lancia la notizia «La Spagna decide di aumentare le tasse sui redditi più alti e attaccare l’evasione fiscale aumentando i salari». Subito dopo il “commento” che sa tanto di consiglio al Premier assai vicino alla linea del quotidiano di Marco Travaglio: «Ma allora si può fare! Adesso ce lo chiede l’Europa». Il pezzo poi è quello di Alessia Grossi che all’interno del Fatto tratteggia il piano di Manovra che la Spagna ieri il Governo Sanchez-Iglesias ha presentato in Parlamento, al grido di “Chi più ha, più paga”. E dunque di patrimoniale si torna inevitabilmente a parlare, con la “ricetta” spagnola che si avvicina all’idea di giustizia fiscale da sempre proposta dai partiti di Sinistra e Centrosinistra: la legge di bilancio di Madrid aumenta i prelievi sui redditi sopra i 200.000 euro in vista del prossimo anno, con investimenti pubblici da record che fanno schizzare la Manovra a 239,8 miliardi di euro. «Aumenterà del 3% l’aliquota dell’imposta sul reddito da capitale oltre i 200.000 euro all’anno, mentre aumenterà del 2% l’imposta sul reddito da lavoro oltre i 300.000 euro, arrivando al 47%. Ma solo lo 0,08% del totale dei contribuenti (16.740 cittadini), sarà colpito dall’aumento dell’imposta sul reddito», spiega “Italia Oggi” nel focus sulla legge di bilancio spagnola.
CONTE E LA PATRIMONIALE
La tesi di base della nuova patrimoniale “alla spagnola” nasce dalle proposte degli economisti Gabriel Zucman ed Emmanuel Saez che al Premier Sanchez hanno illustrato il piano poi effettivamente scelto dal Governo di Centrosinistra: piccoli prelievi (del 2-3%) su grandi e grandissimi patrimoni (sopra i 50 milioni di euro). Se questo venisse approvato su scala europea – suggerisce ancora Il Fatto Quotidiano – «questa tassa garantirebbe un gettito di 150 miliardi di euro l’anno. Millecinquecento miliardi in dieci anni, il doppio del Recovery fund». E così ieri Sanchez alla stampa ha spiegato «Dopo il duro colpo della pandemia, avremmo potuto cavarcela con dei tagli, oppure scegliere di rilanciare con energia. Il nostro budget prevede un aumento del 10,3% di investimenti in più rispetto ai precedenti, compresi l’anticipo dei 27 miliardi di euro del piano europeo». Ieri a domanda diretta posta al suo omologo italiano, Giuseppe Conte, la risposta è stata decisamente diversa: «Il nostro sforzo è quello di non introdurre nuove tasse. Stiamo facendo uno sforzo incredibile. Già questo è un grande risultato». In merito alla possibile “mini patrimoniale”, Conte ha poi ribadito «La patrimoniale la davano tutti per scontato, ma stiamo lavorando per non farlo altrimenti romperemmo la pace sociale. Noi siamo per la politica ridistribuiva, chi ha meno paga meno». Il Fatto Quotidiano però – spesso “portavoce” delle istanze del Governo Conte-2 – stamane ritorna sul punto e mostra il caso spagnolo come potenziale modello da imitare: un semplice suggerimento o qualcosa di più?