La notizia è piuttosto curiosa: in Spagna, lo Stato, tramite la tv pubblica, ha deciso di dare retta ad una commissione di medici che hanno stabilito che i cittadini spagnoli dormono troppo poco. Così si è stabilito di far cominciare alle 22,10 i programmi di punta che prima non iniziavano prima delle 22,45, ora in cui, secondo le statistiche, la maggioranza dei tedeschi sta già dormendo.



Chi conosce un po’ il sistema di vita spagnolo si farà certamente più di una domanda. Basterà, o provocherà un aumento delle gastriti? Gli spagnoli infatti cominciano lavorare tardi e finiscono tardi. Al pomeriggio, dopo la siesta si ricomincia a lavorare alle 17, e se si arriva a casa alle 21, e anche dopo, si dovrà correre per cenare e riuscire a mettersi davanti alla tv per poi vedere i “programmi di punta”.



Inoltre colpisce che lo Stato si preoccupi del sonno e non dei programmi stupidi e anche diseducativi che spesso vengono ammanniti dalla tv pubblica, e non solo in Spagna. Ma tant’è… Secondo la Tve, “l’obiettivo è che i nuovi orari consentano la creazione di esperienze condivise nel nucleo familiare e facilitino il riposo, che avrà un impatto positivo sugli ambienti lavorativi ed educativi”.

La comunicazione pubblica non rinuncia alla sua abituale retorica, nella convinzione che le “esperienze condivise” (i reality show, magari?) possano aumentare grazie all’anticipo dei programmi più graditi.



È già un miracolo che non abbiano ritirato in ballo l’inclusività, altro termine diventato più infettivo del Covid-19. È proprio a proposito della pandemia che gli Stati si sono profusi in regolamenti spesso assai contraddittori, su ispirazione di Comitati scientifici che paiono basarsi più su convinzioni che su certezze.
In tutti i paesi, ad esempio, è in atto una sollevazione di medici e psicologi i quali sostengono che le misure di isolamento riguardanti i bambini nelle scuole rischiano di fare più danni di quelli che si vorrebbero prevenire. Basterebbe pensare alla clamorosa sciocchezza dei banchi a rotelle.

La decisione della Tv spagnola dimostra poi l’attitudine degli Stati a intervenire in maniera sporadica su singoli elementi, mentre è tutto il sistema che andrebbe cambiato: in questo caso gli orari degli uffici e delle scuole, e di conseguenza le abitudini della popolazione. Mah.

Non resta che vedere come andrà, visto che già una volta ci avevano provato, e avevano poi fatto marcia indietro. Buena suerte, amigos españoles.