In Spagna l’economia punta molto sul turismo e, in particolare, sull’aviazione, ma i piani di crescita potrebbero scontrarsi con la questione relativa al cambiamento del clima. È stata annunciata di recente, come riportato da El Mundo, la volontà di espandere l’aeroporto di Barajas, garantendo un aumento della capacità del 28% entro il 2031, per raggiungere 90 milioni di passeggeri annuali. Una misura di questo genere, tuttavia, va fortemente in contrasto con gli obiettivi green, che impongono la neutralità entro il 2050.
Nel caso in cui il piano dovesse essere portato a termine, infatti, nel 2031 le emissioni di CO2 attribuibili al trasporto turistico aumenterebbero del 25% rispetto ai livelli del 2016, sulla base di un aumento del 45% nell’arrivo dei viaggiatori nei quindici anni presi come periodo di riferimento. Le stime tengono conto del fatto la crescita delle emissioni e dei passeggeri non sarà la stessa grazie alle nuove tecnologie, ma ciò non è sufficiente per rendere accettabile il peso dell’aviazione sul clima. Il Paese infatti compierebbe un passo indietro rispetto agli obiettivi.
Spagna, aviazione pesa sul clima: le soluzioni per aerei green sono impraticabili
In questi anni, anche in Spagna, per ovviare al problema del peso dell’aviazione sul clima, si è pensato a soluzioni alternative green. La maggior parte degli aerei commerciali usa infatti come combustibile il cherosene fossile Jet A/A-1, che contiene molto carbonio. Per sostituirlo gli esperti hanno pensato a tre possibilità. Una è l’idrogeno, ideale dal punto di vista della decarbonizzazione e messo in causa in difesi settori. Esso tuttavia non è adatto per i voli a lunga distanza. Lo stesso vale per gli aerei elettrici con le batterie, sul modello delle auto. Alcuni mezzi di questo genere esistono e vengono usati per trasporti molto specifici. Nonostante ciò, l’energia necessaria per decollo e atterraggio è troppo elevata.
Infine, ci sono i biocarburanti, derivati da prodotti agricoli, detti SAF, che potrebbero essere utilizzati negli aerei attuali, piche miscelati con cherosene di origine minerale. Come per l’idrogeno, però, esiste un conflitto di usi tra diversi settori, tale che per la sola aviazione, la domanda nel 2050 sarebbe più che doppia rispetto alla produzione globale. Se teoricamente quest’ultima ipotesi potrebbe essere presa in considerazione, la verità è che per molto tempo non sarà possibile fare a meno dei motori termici per gli aerei.