Per arginare l’ondata di migranti che provano a raggiungere le Isole Canarie, la Spagna ha stretto alcuni accordi con la Mauritania, nell’Africa occidentale. L’annuncio è arrivato nel giorno dell’entrata in vigore del visto di transito ai mauritani, così non potranno chiedere asilo in Spagna approfittando del transito negli aeroporti spagnoli. L’obiettivo del primo ministro Pedro Sanchez è bloccare questa rotta e porre fine al flusso costante che sta aggravando la crisi migratoria.
Infatti, quest’anno l’arrivo di migranti è stato da record, con un afflusso di 25mila persone fino a giugno, il 96% in più rispetto all’anno scorso. Il Paese africano sta subendo una forte pressione, dovuta soprattutto all’esodo di migliaia di maliani in fuga dalla guerra. Secondo Sanchez, gli accordi firmati con il Paese nordafricano mirano ad affrontare il problema da una prospettiva globale, promuovendo formule che permettono di gestire il fenomeno migratorio in maniera “umana, sicura e ordinata” e per combattere le reti malavitose che trafficano esseri umani.
Ad esempio, è stato firmato un memorandum per lo sviluppo della migrazione circolare, inoltre è stata siglata una dichiarazione per rafforzare la collaborazione nella sicurezza e nella lotta alla criminalità organizzata. Sanchez ha promesso anche 500mila euro per la formazione alla difesa nel quadro di una strategia della NATO.
SPAGNA E MAURITANIA, ACCORDO PER SPEGNERE CRISI MIGRATORIA
La Spagna aveva stretto già accordi di questo tipo finora, ad esempio con Marocco e Senegal, a cui ora si unisce la Mauritania, ma presto dovrebbe toccare anche al Gambia. Per quanto riguarda l’aspetto economico, il primo ministro spagnolo e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen avevano promesso in occasione della loro prima visita 500 milioni di euro per lo sviluppo della Mauritania e il controllo dei flussi migratori.
In particolare, la seconda aveva annunciato che le istituzioni comunitarie avrebbero fornito 210 milioni di euro per vari investimenti e per il controllo delle frontiere, mentre il governo spagnolo avrebbe concesso 300 milioni di euro per rendere il Paese africano una centrale elettrica a idrogeno verde.
L’idea è di correre ai ripari, visto che è previsto un autunno caldo in termini di migrazione, anche perché la Mauritania è direttamente coinvolta nella situazione nel Sahel, visto che attualmente ospita circa 200mila rifugiati dal Mali, ed è diventato per la prima volta il principale punto di origine dell’emigrazione africana irregolare verso il Paese spagnolo. La rotta migratoria atlantica è preferita dai migranti anche per la chiusura di quella del Mediterraneo centrale, in seguito agli accordi della Tunisia con l’Ue, infatti hanno ridotto del 66% gli sbarchi in Italia.