Non è mancato neppure in Italia chi ha salutato come una grande “vittoria democratica” l’accordo spagnolo fra i socialisti del premier uscente Pedro Sánchez e gli indipendentisti catalani per dar vita a una nuova maggioranza di governo. Ma fra cancellerie e media internazionali prevale una cautela imbarazzata, nello sforzo visibile di mascherare da normalità politica un vero e proprio “ribaltone golpista” dell’esito del voto dello scorso luglio. E questo nei giorni in cui Madrid regge la presidenza di turno della Ue – a sei mesi dal voto per il rinnovo dell’europarlamento –, in una cornice politico-economica di eccezionale gravità dentro e fuori l’Europa. E mentre il confronto sulla “democrazia occidentale” è ormai sceso nelle piazze sulle due sponde dell’Atlantico.



Già. L’America e l’Europa. Com’è possibile che Donald Trump, front runner repubblicano alle prossime presidenziali, sia sotto inchiesta negli Usa come mandante dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e un Paese Ue come la Spagna, nelle stesse settimane, si dia un governo basato su un’amnistia “ad personas” verso i responsabili di un’eversione costituzionale come la proclamazione dell’indipendenza della Catalogna nel 2017? E com’è possibile che questa svolta sia finalizzata a mantenere al potere un partito che ha appena perso le elezioni? Era quello che ha tentato Trump, il quale resta d’altronde il Nemico Globale Numero Uno degli stessi che inneggiano al “lodo Sánchez”.



Com’è possibile che a dettare un cambiamento in corsa dello stato di diritto (costituzionale e penale) in Spagna – cioè in Europa – sia un ricercato da sei anni dalla magistratura iberica, leader di una micro-pattuglia di parlamentari? Come mai l’ex capo dell’amministrazione autonoma della Catalogna, Carles Puigdemont, vive tuttora protetto in Belgio come europarlamentare? E come mai la stessa Europa istituzionale non perde giorno, invece, per attaccare con ogni mezzo un premier democraticamente eletto per quattro volte come l’ungherese Victor Orbán? Come mai il primo Paese dell’Unione – la Germania – si è spinto ai limiti dell’interferenza nel recente voto in Polonia pur di veder disarcionato un altro leader “sgradito” come il conservatore Mateusz Morawiecki? Come mai la crociata contro i sovranismi tollera e cavalca un iper-sovranismo come il separatismo catalano?



Infine: come mai nelle ore in cui sembra trionfare la Spagna “democratica” il cofondatore di Vox Alejo Vidal-Qadras – formazione di estrema destra – è stato vittima di una sparatoria per strada, e la notizia viene archiviata con toni frettolosi?

PS: com’è possibile che questo avvenga quando il Portogallo ha scoperto che il suo premier (socialista come il vicino Sánchez) è sospetto di gravi fatti corruttivi?

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