In Spagna le imprese, riunite nella Camera di Commercio, stanno preparando da mesi una lista di richieste da avanzare alla nuova Commissione dell’Ue e al nuovo Parlamento europeo dopo il loro insediamento. Esse, come riportato da El Mundo, sono ritenute prioritarie e necessarie per migliorare la competitività con le concorrenti del continente, soprattutto a fronte dell’aumento del protezionismo. “È fondamentale raggiungere un equilibrio tra la necessaria crescita economica e prosperità, gli obiettivi ambientali concordati e quelli sociali”, ha affermato il presidente della Commissione Affari Europei John Rutherford.



Le richieste sono state suddivise in una serie di punti. La prima necessità evidenziata è quella di una riduzione della burocrazia, in quanto “eccessiva, obsoleta, di scarsa qualità e non utile”. A parlarne è stato Raul Minguez: “Essa incide sul tessuto produttivo e rappresenta un costo aggiuntivo che ne mina la produttività e la competitività”. La seconda priorità è avanzare nel mercato unico, armonizzando le regole di tutti i Paesi. È stato inoltre chiesto di rafforzare l’interconnessione per eliminare le questioni interne e raggiungere un sistema ottimale per competere a livello globale. “In questo contesto geopolitico che dal 2017 tende al protezionismo in blocchi, il fatto di disporre di un grande spazio economico integrato rappresenta un potenziale di stabilità per le imprese europee”, ha sottolineato l’esperto.



Le richieste delle imprese della Camera di Commercio all’Ue in Spagna: al centro il tema migrazione

Tra i desideri manifestati all’Ue dalle imprese della Camera di Commercio in Spagna c’è anche che venga attuata una politica industriale competitiva, che sostenga settori specifici e che risolva le differenze nel margine fiscale tra i paesi. Nello specifico, è stato chiesto di istituire uno strumento di finanziamento comune permanente “a fronte della distorsione rappresentata dagli aiuti di Stato”. Un esempio in tal senso sono i fondi Next Generation. Anche il progresso verso l’unione dei capitali è ritenuto “chiave per facilitare l’accesso ai finanziamenti per le imprese europee più innovative”.



Infine, un tema spinoso è quello della migrazione e della mobilità del lavoro. La Camera infatti esorta l’Ue ad applicare misure non solo per aumentare l’occupazione, ma anche per migliorare la produttività e l’efficienza del mercato del lavoro. La questione si integra al ruolo degli stranieri in quest’ultimo in virtù da un lato della diminuzione del numero di persone in età lavorativa e dall’altro lato della scarsità di lavoratori con competenze specifiche in alcuni Paesi. “Ci ​​sono una serie di aziende che quando hanno lavoratori che hanno raggiunto determinate qualifiche e li vogliono mandare in altre sedi all’estero, devono aspettare un periodo di convalida. È un problema. Dobbiamo accelerare e agevolare le possibilità di lavoro nell’Ue anche per i cittadini di Paesi terzi. Ciò richiede procedure di migrazione legale più rapide e miglioramenti nell’abbinamento delle competenze e nel riconoscimento delle qualifiche”, ha concluso Raul Minguez.