È ufficiale. La Spagna dà il “via” per l’iscrizione al sindacato delle prostitute. È la Corte suprema, che ha sancito con una sentenza, la possibilità per le carlotes, di poter vedere riconosciuto a livello sindacale, il proprio ruolo “lavorativo”. Proprio così. Come riporta infatti la testata giornalistica “L’Avvenire”, coloro che intenderanno farlo, potranno esercitare il diritto di iscriversi regolarmente ai sindacati specifici, in qualità di lavoratrici autonome del settore sessuale. Il primo ad aver ottenuto questo risultato, è stato il sindacato O.T.R.A.S. – Organización de Trabajadoras Sexualesil. Dal 2018 infatti, lo stesso attendeva la sentenza che sembrerebbe (almeno in parte) riconoscere, al pari dei lavoratori degli altri settori, la possibilità di svolgere in modo riconosciuto la professione di prostituta. Come era ovvio immaginare, la notizia, oltre a destare stupore nella gran parte della popolazione, non poteva che sollevare le più vive proteste delle associazioni femministe, le quali si sono sollevate in massa. L’esistenza del sindacato, potrebbe danneggiare la dignità della donna, per questo parlano di una “pessima notizia”.



Spagna, la prostituzione diventa legale?

La risposta è: assolutamente no. La prostituzione in Spagna, al pari degli altri paesi europei, rimane illegale al cento per cento. Il paradosso sul quale si basa questa vicenda è evidente. Come si può pensare infatti di poter garantire la libertà di iscrizione ad un sindacato, la cui professione rimane non a norma di legge? A pensarci bene, ciò che è stato dichiarato con una sentenza dall’Alta Corte Suprema, rischia di generare un pericoloso precedente. Se passa infatti, (come in effetti è avvenuto) il concetto che, un’attività riconosciuta come illegale può essere comunque ascritta quale destinataria di un diritto sindacale, cosa impedirà a professioni ben più pericolose per la società di sponsorizzare alla luce del sole, il proprio sindacato? Si può essere infatti certi del fatto che, un giorno la pluralità dei mestieri criminosi non possa trovare asilo in questa sentenza, servendosene per reclamare a gran voce il diritto di sindacalizzare i propri operatori? Si spera che, presto le autorità spagnole provvederanno a circostanziare la sentenza specificando una volta di più cosa è legale e cosa no.

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