Importanti aggiornamenti in Spagna: a due mesi dalle elezioni, re Filippo ha conferito l’incarico per formare un governo al socialista Pedro Sanchez. Il numero uno del Psoe inizierà domani le consultazioni ufficiali, anche se i colloqui informali sono già stati avviati da tempo. Come riportato dall’Agi, la presidente del Congresso Francina Armengol è in attesa della sua proposta sulla data della prossima sessione plenaria, che dovrà tenersi entro il 27 novembre.



Se Sanchez non riuscirà a ottenere la fiducia entro quella data, sarà necessario convocare nuove elezioni il prossimo 14 gennaio. Intervenuto alla Moncloa, Sanchez ha spiegato: “Domani inizia il giro di consultazioni con i diversi gruppi parlamentari”. Il primo vertice sarà con Yolanda Diaz, leader di Sumar. Interpellato sull’amnistia, Diaz ha affermato che è ora il momento “della politica” e “della generosità”.



La situazione in Spagna

Strada in salita per Sanchez, che secondo il leader del PP Alberto Nunez Feijo avrebbe perso consensi nel corso del mese di settembre. Secondo le ultime stime, il leader del Psoe può contare su 121 voti favorevoli dal suo partito, ai quali spera di aggiungere quelli di Sumar (31), ERC (7), Junts (7), EH Bildu (6), PNV (5) e BNG ( 1) e Coalizione delle Canarie (1). Sulle possibili intese future, Sanchez ha ribadito che le trattative con gli altri partiti saranno trasparenti e dovranno essere avallate dalle Cortes e dovrà pronunciarsi anchela Corte Costituzionale. Così Sanchez: “Se gli spagnoli hanno detto qualcosa il 23 luglio è che non si può presiedere il governo della nazione senza comprendere la pluralità politica del Parlamento o la diversità territoriale della nazione. E’ il momento della politica, cosa che non è stata fatta del PP; di impegno per il Paese; di generosità, affinchè possiamo trovare insieme il modo di articolare un Governo, non per un’investitura, ma per una legislatura. E’ il momento della leadership”.

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