La Spagna ha reso noto che rimborserà tutte le multe erogate a chi violò il lockdown durante il primo stato di emergenza tra il 14 marzo e il 21 giugno 2020, dichiarato dalle autorità per rallentare la diffusione del Coronavirus. Ad annunciarlo è stato il Ministero degli Affari Territoriali del Paese iberico, che ha precisato che la mossa segue una sentenza emessa dalla massima Corte spagnola all’inizio del 2021, con la quale è stato dichiarato incostituzionale quel primo stato di emergenza, che costrinse nelle proprie case tutti i cittadini, escluso il personale lavorativo essenziale, paralizzando gran parte dell’economia.



In particolare, il Ministero dell’Interno spagnolo ha affermato che la polizia ha inflitto 1,1 milioni di multe ai cittadini che hanno sfidato l’ordine di restare a casa e altre restrizioni, anche se non tutte le sanzioni sono state pagate immediatamente. Intanto, rammentiamo che la Spagna ha raggiunto quasi 5 milioni di casi di Coronavirus dall’inizio della pandemia, con almeno 87mila decessi connessi al virus SARS-CoV-2. Inoltre, la Spagna ha vaccinato completamente il 78% degli aventi diritto.



SPAGNA RIMBORSA MULTE A CHI VIOLÒ LOCKDOWN: L’ITALIA NO, ECCO PERCHÉ

Di fronte alla notizia delle multe erogate durante il lockdown rimborsate dalla Spagna, è scattato inevitabilmente il parallelismo con i cittadini italiani sanzionati nello stesso periodo, per i quali il destino sarà tuttavia diverso rispetto agli abitanti della penisola iberica. Infatti, come vi abbiamo raccontato noi de “Il Sussidiario” nei giorni scorsi, la sentenza estesa numero 198/2021 della Corte Costituzionale ha stabilito che i Dpcm Covid emanati nei mesi più difficili dell’emergenza Coronavirus dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono legittimi, in quanto non hanno attribuito alcuna “potestà legislativa” all’attuale leader del Movimento Cinque Stelle.



In particolare, “gli articoli 1, 2 e 4 del Decreto legge numero 19 del 2020 non hanno conferito al presidente del Consiglio dei ministri né una funzione legislativa in violazione degli articoli 76 e 77 della Costituzione né poteri straordinari in violazione dell’articolo 78, ma gli hanno attribuito solo il compito di dare esecuzione alla norma primaria mediante atti amministrativi sufficientemente tipizzati”. Un verdetto diametralmente opposto a quello spagnolo.