Arriva dalla Spagna la particolare vicenda dei treni troppo grossi per passare dai tunnel. Destinati, infatti, alla rete locale della Cantabria e delle Asturie, zona ricca di strette gallerie ottocentesche, i 31 convogli erano pronti per entrare i produzione, fino a quando sarebbe arrivato un brusco stop dall’azienda appaltata. La storia, inoltre, si sarebbe conclusa con ben due licenziamenti, quello della sottosegretaria ai trasporti e quella del presidente della stessa compagnia ferroviaria spagnola. Fortunatamente, però, non ci sarebbero state ritorsioni economiche per lo sbaglio dei treni in Spagna, ma solamente un ritardo di almeno due anni per la consegna.



La vicenda dei treni grossi in Spagna

Per comprendere meglio la vicenda dei treni troppo grossi per passare dai tunnel della Spagna occorre, però, fare un piccolo passo indietro. La vicenda inizia, infatti, nel giungo del 2020 quando l’azienda spagnola costruttrice di convogli Caf era riuscita, contro la concorrenza tedesca della Siemens e quella francese della Alstom, a vincere un appalto da 258 milioni di euro con un progetto già pronto per la costruzione dei 31 convogli.



Per completare i lavori per i nuovissimi treni in Spagna, però, occorreva ancora una piccola revisione rispetto alle misure delle gallerie riportate nello stesso bando. Salto avanti al marzo del 2021, quando la Caf, metri alla mano, si rese conto che i dati erano completamente sbagliati, con il prevedibile esito che i convogli si sarebbero bloccati al loro ingresso nelle gallerie, soprattutto per le regioni di Santander e Oviedo. Fortunatamente, però, la revisione prevista per legge in Spagna portò ad una rapida interruzione dei lavori di produzione dei treni, sventando almeno l’ipotesi dello sperpero di quei 258 milioni che c’erano in ballo.



Le dimissioni della sottosegretaria

È passato circa un anno da quando la vicenda dei treni in Spagna è stata, effettivamente, scoperta, ma di quello che sia successo nel frattempo non si sa molto. La prima a parlarne sarebbe stata la stessa compagnia ferroviaria spagnola con l’agenzia stampa francese Afp, confermando che non fosse stato speso alcun soldo per la realizzazione dei convogli, bloccati appena in tempo. Tuttavia, questo avrebbe causato anche un ritardo nella consegna dei treni e i presidenti delle regioni, che avevano investito nei progetti, hanno chiesto provvedimenti. Così, lunedì, sono arrivate le dimissioni della ministra ai trasporti Isabel Pardo de Vera e della presidente delle ferrovie della Spagna, cui erano destinati i treni, Isaías Táboas.