Il conflitto in Ucraina prosegue da ormai più di un mese. In attesa di capire se le trattative di pace porteranno o meno ad un accordo per la cessazione del conflitto, gli Stati Uniti guardano con interesse all’evolversi della situazione. A spiegare gli interessi di Biden e della Casa Bianca è Andrew Spannaus, giornalista e analista politico statunitense. Come ha spiegato a Fuori dal Coro: “Biden ha scelto una certa strada. In questa crisi ha reso note le conseguenze dell’invasione per Putin e ha alzato i costi per la Russia. Di fatto per indebolirlo”.



Il giornalista ha proseguito spiegando quali sono i pro del conflitto per gli Stati Uniti: in primis indebolire la Russia e poi compattare la Nato. Dietro al riarmo e all’organizzazione dell’Ucraina c’è infatti anche Washington: “La guerra danneggia la Russia e Putin e può creare dissidi con la Cina quindi qualche vantaggio per l’Occidente c’è. Ci siamo preparati per la guerra negli anni. Gli americani hanno addestrato le forze speciali dell’Ucraina e l’hanno fatto apertamente. Hanno detto a Putin ‘Se lo farai ci saranno conseguenze’. Uno degli aspetti utili per gli Stati Uniti è ricompattare l’Occidente e la Nato. Non è una cosa segreta, anche il Parlamento ucraino aveva approvato il ‘Concetto operativo di resistenza’, fornendo armi e addestrando anche i civili per resistere contro i russi. E infatti stiamo vedendo che per la Russia è più difficile del previsto”.



Spannaus: “Ora la Cina stia attenta”

Andrew Spannaus ha proseguito il suo intervento a Fuori dal Coro spiegando che da parte degli Stati Uniti c’è stata una sorta di trappola per Putin. Infatti, gli Usa hanno preso la palla al balzo di fronte alle minacce del Cremlino, svelando i suoi piani di invasione: “Qualcuno a Washington dice che c’è stata una trappola per Putin. Putin faceva pressione come fa lui, aumentando la Russia e minacciando l’invasione. Gli Stati Uniti hanno detto: ‘Bene, se vuole andare in questa direzione lo faccia, e noi sveliamo a tutto il mondo cosa vuole fare’. Putin voleva dividere l’Europa e gli Stati Uniti all’interno della Nato. Voleva dividere i Paesi più aperti al dialogo dagli Usa mentre Biden vuole unificare la Nato”.



Infine, un avvertimento anche per la Cina: l’Europa è più compatta e di fronte alla Russia ha mostrando di non accettare invasioni di questo tipo. Le mire espansionistiche di Pechino, dunque, dovranno essere frenate. Spannaus ha concluso: “Adesso si dice alla Cina ‘Se voi pensate di comportarvi come la Russia, state attenti perché la risposta dell’Occidente sarà forte e compatta’. Non toglie comunque il fatto che abbiamo fatto un sacco di errori, dal Kosovo all’Iraq: due torti non fanno una ragione. Non giustifichiamo quelli ma dobbiamo essere onesti nelle dichiarazioni internazionali se vogliamo essere credibili”.