Andrew Spannaus, analista politico statunitense nonché docente universitario in Italia, ha parlato a Libero dei rapporti tra Russia Cina dopo l’inizio della guerra in Ucraina. “Xi Jinping sta coltivando una politica di neutralità pro-Russia. La Cina ha bisogno di una Russia forte, ma non vuole perdere troppo i rapporti con l’Europa. E gli Stati Uniti dopo aver ripetuto almeno da un anno che Putin è debole perché isolato adesso devono preoccuparsi per il fatto che questi due Paesi insieme potrebbero trascinare un blocco molto più ampio contro l’Occidente”.



Mosca, da parte sua, è meno isolata di quanto ci si aspettasse all’inizio, ma anche meno forte militarmente. Vladimir Putin, infatti, credeva che il conflitto sarebbe stato lampo, ma così non è stato. “Putin ha fatto un errore, chiaramente. Non solo perché è sbagliato invadere un altro Paese, ovviamente. La minaccia dell’invasione dell’Ucraina andava a vantaggio della Russia, ma invece la speranza che Kiev sarebbe caduta senza neanche combattere lo ha messo chiaramente in una posizione di debolezza e ha rafforzato la NATO”.



Spannaus: “Usa si preoccupino di Russia e Cina insieme”. E l’India

Andrew Spannaus, oltre ad avvisare gli Usa su una possibile alleanza di Russia Cina, ha anche acceso i riflettori sul ruolo che potrebbe avere l’India nelle dinamiche mondiali. “È importante il fenomeno di cui già si parlava negli anni 90: il triangolo strategico Russia-Cina-India. L’India doveva stare dalla nostra parte: questo è stato l’obiettivo della strategia indo-pacifica. Però l’India, pur mantenendo chiaramente i rapporti con l’Occidente, ha quintuplicato il commercio con la Russia e non ci pensa minimamente a staccarsi”, ha rivelato.



Anche i rapporti con la Cina, un tempo, erano favorevoli, poi sono emersi numerosi problemi. “Abbiamo creato noi la Cina, nel senso che la globalizzazione e la delocalizzazione sembravano essere nostro interesse. I cinesi sono stati furbi e l’hanno utilizzato. È stato un grandissimo autogoal, da parte nostra, il promuovere la deindustrializzazione e puntare tutto sui servizi”.