Ha fatto il giro del web la notizia degli studenti di Rovigo che spararono ad una prof con una pistola a pallini durante una lezione, e che sono stati promossi con il 9 in condotta. Ovviamente la nuova è giunta anche alle orecchie della vittima di quel deplorevole gesto, la docente di Scienze dell’Its Viola Marchesini, che parlando con il Corriere del Veneto ha commentato: “Una sberla morale. Vado avanti con la mia denuncia e ci penserà il tribunale dei minori a far capire ai ragazzi la gravità di quanto accaduto”. E’ amareggiata Maria Cristina Finatti, anzi “profondamente delusa”, che poi aggiunge: “Non entro nel merito delle decisioni prese dal consiglio di classe di questa prima perché non ne faccio più parte, ma mi sembra una mancanza di considerazione della mia persona. Un atto grave trasformato in un ‘gioco’ e adesso sminuito ulteriormente con la promozione. Quel giorno mi ha salvato la mascherina, potevo perdere l’occhio, ma chi è vittima è vittima, il sistema scuola non ti salva”.



La docente che fu schernita in classe dai suoi alunni si aspettava un esito differente: “Mi aspettavo che i ragazzi venissero bocciati. O comunque che la scuola sottolineasse la gravità del fatto accaduto con voti bassi in condotta. Avevo partecipato nel primo quadrimestre al consiglio di classe sui primi due mesi di scuola, prima che mi togliessero da quella classe. Non so quanto bravi siano stati e non c’entrano i bei voti. Di certo la scelta di promuoverli è sbagliata. Non ho nulla contro i miei colleghi e non entro nel merito, sanno loro il percorso fatto dai ragazzi nel resto dell’anno scolastico. Ma è come se i primi due mesi, settembre e ottobre, quelli in cui io ero la loro docente di Scienze, fossero stati cancellati. Si può bocciare uno studente che va bene a scuola per un episodio come quello accaduto a me, come è successo ad Abbiategrasso dove hanno bocciato l’alunno che ha accoltellato la propria insegnante”.



SPARARONO PALLINI CONTRO DOCENTE, LA PROF: “NON MOLLO LA DENUNCIA”

Promozione a parte, Maria Cristina Finatti non intende arretrare di un millimetro rispetto al proprio pensiero: “Non mollo la denuncia e vado avanti, devono ancora pagare. Ora spero che il Tribunale dei minori faccia il suo percorso e che i ragazzi prendano uno spauracchio e si rendano conto — loro e anche i loro genitori — che è con le esperienze negative che si migliora. Le mamme e i papà vorrebbero sempre il bene per i figli ma è con le esperienze ostili che si impara a vivere. Non capisco perché dobbiamo essere sempre noi insegnanti a pagare o a essere colpevolizzati”.



Tornando alla promozione, ed in particolare al 9 in condotta, la docente si domanda: “Vorrei sapere quali sono stati i criteri utilizzati per dare un 9 in condotta e perché l’episodio che mi è accaduto è stato svalutato. Vorrei non sentirmi più così abbandonata e finire gli ultimi anni di insegnamento in serenità”.