Giuseppe Conte si dissocia dalle minacce di morte e dagli insulti recapitati a Matteo Renzi da alcuni sostenitori nel corso del comizio di ieri a Montevarchi, provincia di Arezzo. Come vi abbiamo raccontato, alcuni fedelissimi dell’ex premier hanno attaccato duramente il leader di Italia Viva ed ha destato scalpore il silenzio del leader M5s. Che ha corretto il tiro…



«In queste ore esponenti di Italia Viva hanno postato un breve video che riprende parte del mio dialogo avuto con i cittadini di Montevarchi. La didascalia che accompagna il video suggerisce che tra i cittadini venuti ad ascoltarmi si sia levata una frase minatoria indirizzata al leader di Italia Viva», le parole di Giuseppe Conte sui social: «Prendo le distanze e condanno fermamente queste frasi e questi atteggiamenti verbali che nulla hanno a che vedere con il modo di far politica mio personale e dell’intero Movimento 5 stelle». (Aggiornamento di MB)



Minacce a Renzi durante comizio di Conte a Montevarchi

«Sparategli». O ancora: «Fatelo fuori». Questi i “gentili” inviti da parte di alcuni sostenitori di Giuseppe Conte nei confronti di Matteo Renzi, nel corso di un comizio del leader del Movimento 5 Stelle a Montervarchi, provincia di Arezzo. Minacce di morte giunte da qualche fedelissimo dell’ex premier, che non ha provveduto a prendere le distanze…

Affiancato dal giornalista Andrea Scanzi, Giuseppe Conte ha tenuto un comizio nella provincia toscana in vista delle prossime elezioni amministrative e, per attrarre applausi e consensi, ha messo nel mirino lo storico rivale Matteo Renzi. La reazione del pubblico non è stata granchè democratica, come già accennato. Evidentemente i sostenitori pentastellati non hanno letto con particolare attenzione i principi fondativi del nuovo Movimento: tra questi, infatti, c’è la “cura delle parole”.



“Sparate a Renzi”: choc a comizio M5s di Conte

Molti esponenti di Italia Viva, ma anche di altri partiti, hanno condannato il silenzio di Giuseppe Conte di fronte a urla e minacce di tal calibro. Matteo Renzi non si è lasciato intimorire, replicando con fermezza su Facebook: «Temo che le regole della civiltà e del rispetto per gli avversari invece non le capiranno mai. Sono nati con il Vaffa, insistono con le minacce di morte: i Cinque Stelle cambiano alleati in Parlamento ma sono sempre gli stessi. In casi come questo ciò che colpisce non sono le urla di pochi ma i silenzi dei tanti. Possono minacciare di farmi tutto, anche di spararmi: io continuo a lottare per le nostre idee a testa alta e senza paura». Come già evidenziato in precedenza, anche esponenti di altri partiti hanno denunciato il mancato intervento di Conte, queste le parole del dem Andrea Marcucci: «Non ho mai immaginato fosse possibile pensare che ad un avversario politico si potesse augurare la morte. Spero che il prof. Giuseppe Conte, prenda le distanze da ciò che è stato detto al suo comizio a Montevarchi nei confronti di Matteo Renzi».