Paura a Napoli, dove nella notte tra sabato e domenica, in una zona vicinissima al centro, sono stati esplosi colpi di pistola in piazza, dove la gente beveva e passeggiava in piazza Trieste e Trento. La sparatoria a Napoli è avvenuta in una delle aree più rinomate della città, adiacente a Piazza del Plebiscito, dove si trova la nota fontana del Carciofo. I tavoli del bar situato nella piazza erano pieni, quando un motorino che passava di lì ha sparato in area, senza fermarsi e senza fortunatamente colpire nessuno. L’agguato è avvenuto all’1.40 della notte.



La sparatoria avvenuta tra piazza Trieste e Trento, nella notte fra sabato e domenica, ha causato attimi di terrore all’esterno del bar. I clienti, fra cui donne e bambini, si sono dati alla fuga non appena uditi gli spari. Il panico di essere colpiti dai proiettili o addirittura uccisi ha fatto fuggire di corsa le persone salute ai tavolini del locale a due passi dal palazzo reale e da piazza Plebiscito.



La denuncia di Borrelli

A denunciare la vicenda della sparatoria a Napoli è stato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che ha pubblicato su Facebook il video delle riprese delle telecamere del locale. “Attimi di terrore all’esterno di un bar, con tutti i clienti, fra cui donne e bambini, a darsi alla fuga non appena uditi gli spari. Un fuggi fuggi generale, come dimostra un video choc che ci hanno inviato. Una cosa inaudita, a due passi dal palazzo reale e da piazza Plebiscito” ha scritto Borrelli nel post pubblicato sui social. Le immagini, a detta del consigliere regionale, trasmettono “un clima da guerriglia urbana, con la criminalità che vive e opera a briglie sciolte. Erano state promesse telecamere di sorveglianza e presidi fissi delle forze dell’ordine, ma di queste cose non c’è nemmeno l’ombra oggi”.



Il post di Borrelli prosegue: “Purtroppo si ripete sempre la solita storia, ma è arrivato il momento adesso, per lo istituzioni, di far sentire la propria presenza con forza, di intervenire concretamente, o resteremo in balia della delinquenza, e non saremo nemmeno più liberi di trascorrere qualche ora al bar”.