A poche ore dalla sparatoria di Half Moon Bay, in California, che ha provocato la morte di sette persone, e ancora prima di quella di Monterey dove invece le vittime sono state 10, un’altra strage a colpi d’arma da fuoco si è verificata negli Usa, per un inizio anno davvero drammatico. Il bilancio in questo caso è più lieve, “solamente” 3 vittime, ma conferma quanto oltre oceano serva una regolamentazione per l’acquisto e l’uso delle armi da fuoco.
Dall’inizio dell’anno, come riferisce l’edizione online di Repubblica, si sarebbero verificate già 40 sparatorie, e l’ultimo episodio arriva da Yakima, una cittadina rurale che si trova nello Stato di Washington. Protagonista un giovanissimo, un ragazzo di soli 21 anni che dopo essere entrato in una stazione di servizio ha estratto la sua arma da fuoco colpendo tre persone. Apparentemente non sembra esservi alcun collegamento fra il killer e le sue vittime, di conseguenza siamo di fronte ad un’uccisione casuale, folle. A compiere la strage sarebbe tale Jarid Haddock, che è stato inseguito individuato dalle riprese delle telecamere di sicurezza della zona, così come da screen che trovate in alto anche su questa pagina.
SPARATORIA USA, 21ENNE UCCIDE 3 PERSONE: IL RACCONTO DELLA POLIZIA
Una volta ucciso le tre persone, il killer avrebbe rivolto l’arma verso se stesso, per poi uccidersi nel magazzino dove nel frattempo si era rifugiato. Il capo della Polizia di Yakima Matt Murray, subito dopo l’accaduto, ha spiegato: “Il sospettato apparentemente si è sparato e si è ucciso prima dell’arrivo degli agenti, che hanno sentito gli spari ma nessuno lo ha visto farlo davvero. I medici hanno provato a rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare”.
Dopo le tre uccisioni erano stati allertati i soccorsi e gli agenti avevano raggiunto il luogo segnalato nel giro di pochi minuti: la madre del killer aveva quindi informato la polizia del posto dove il 21enne si sarebbe rifugiato e lì l’hanno trovato senza vita.