Per Spartaco Pupo, professore di Storia delle dottrine politiche dell’Università della Calabria, il femminismo moderno è andato “radicalizzandosi come strumento politico della sinistra e non più come movimento di conquista di diritti e parità”. È la tesi che sostiene nell’intervista rilasciata al quotidiano Libero, in cui afferma che “dal ‘68 in poi si è allontanato dagli obiettivi originari per ingaggiare battaglie ideologico-politiche che puntano a fare dell’uomo in quanto tale un nemico, perdendo di vista i veri problemi delle donne”.



Per Spartaco Pupo, che è anche esperto di storia del conservatorismo occidentale, “il femminismo rincorre ormai delle chimere, ha smarrito la sua stessa missione. Incapace a farsi movimento di massa, si sta esaurendo nel microcosmo del narcisismo e del materialismo più bieco”. E cita alcuni esempi di femministe d’altri tempi che “hanno ottenuto diritti inalienabili”, come Caterina da Siena che “in pieno Medioevo, trattava con re e papi, cardinali e prelati e giudicava gli uomini senza alcun imbarazzo della condizione femminile”, oppure Elena Tarabotti, monaca del Seicento che “chiedeva con quale diritto l’uomo si fosse arrogato la supremazia sulla donna visto che Dio non ha mai ordinato ad Adamo di signoreggiare su Eva”. E cita anche Malala Yousafzai e la sua sfida ai talebani “per rivendicare il diritto all’istruzione delle pakistane senza dimenticare l’ormai defunta Elisabetta II, “che ha preteso la modifica delle leggi sulla successione, consentendo ai figli e alle figlie dei futuri monarchi di avere pari diritti al trono”.



Spartaco Pupo, la corsa della sinistra al femminismo dopo Giorgia Meloni

Il professor Spartaco Pupo, sentito da Libero sul tema del femminismo moderno, ha la sua tesi per spiegare come mai la prima donna premier dopo settant’anni provenga dal centrodestra anziché dal centrosinistra. “La sinistra ha fatto la guerra al concetto di merito additandolo come fonte di discriminazione e diseguaglianza – illustra – A destra, invece, l’individualismo ha permesso promozioni sul campo”. E davanti alla corsa del Partito Democratico di un segretario donna sostiene che si tratta di “un altro paradosso della sinistra” che “imita il modello Meloni giacché punta su un leader donna per la guida del Pd nel dopo Letta”.



Secondo Spartaco Pupo “la parità resta un fatto giuridico, sociale e politico, ma la diversità femminile permane nelle sue componenti biologiche, antropologiche, storiche e spirituali”, affermando alle pagine di Libero che “il patrimonio di questa diversità dello spirito femminile arricchisce ogni ambito della vita sociale, a cominciare da quello politico, come dimostra il crescente numero di donne leader di partito e di governo”.