Ora è ufficiale, nello spazio e in tutto l’universo, esiste un ronzio do sottofondo. Nel dettaglio si tratta di onde gravitazionali, una scoperta che era stata a lungo teorizzata ma che fino a poche ore fa non era mai stata ufficializzata. La svolta, come si legge su TgCom24.it, è arrivata dopo che centinaia di scienziati che utilizzano radiotelescopi in varie parti del mondo, hanno appunto confermato dopo anni di lavori e studi l’esistenza di queste onde. Di fatto il primo a scoprire tale ronzio nell’universo fu Albert Einstein, ma fino ad oggi la presenza non era mai stata provata.
Le onde gravitazionali sono delle increspature nel tessuto dell’universo e viaggiano alla velocità della luce quasi senza ostacoli. La svolta è giunta dal 2015, quando alcuni osservatori americani e italiani hanno visionato appunto le prime onde causate dalla collisione di due buchi neri. Per decenni gli scienziati si erano soffermati su onde gravitazionali a bassa frequenza, fino alla scoperta del International Pulsar Timing Array. “Ora sappiamo che l’universo è inondato di onde gravitazionali”, ha detto Michael Keith dell’European Pulsar Timing Array.
SPAZIO, C’E’ RONZIO DI SOTTOFONDO NELL’UNIVERSO: OSSERVATE 115 PULSAR
Per trovare le prove di questo ronzio di sottofondo dell’universo, gli astronomi si sono concentrati sull’osservazione dei pulsar, nuclei morti delle stelle esplose in una supernova: “Alcuni ruotano centinaia di volte al secondo, facendo lampeggiare raggi di onde radio a intervalli estremamente regolari, come fari cosmici”, scrive a riguardo TgCom24.it, mentre Keith parla di “un orologio molto, molto preciso”.
In totale sono state osservate 115 pulsar presenti nella Via Lattea e gli scienziati hanno misurato le differenze impercettibili nella tempistica degli impulsi, alla ricerca appunto di segnali che rivelassero la presenza di onde gravitazionali. Secondo la teoria principale, tali onde provengono da coppie di buchi enormi che trovano al centro della galassia e che si fondono lentamente, si tratta di elementi grandi miliardi di volte più del sole.