Lo spazio è diventato uno dei comparti più strategici sia per il nostro sviluppo economico, ma anche sul fronte della competitività del sistema Italia a livello globale”. Queste erano state le dichiarazioni rese già lo scorso maggio dal ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo all’appuntamento italiano del Gsew (Global space economic workshop), organizzato dal Distretto tecnologico aerospaziale (Dta) in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana e l’Agenzia spaziale europea che si tiene a Mesagne, in provincia di Brindisi. Già in questo contesto Urso aveva parlato dell‘importanza di una legge nazionale che regolasse la materia dello spazio, a fronte anche del fatto che in questo ambito si assiste ormai ad un “affollamento di attori privati”.



Ora apprendiamo dal Sole 24 ore che la legge si farà, e sarà inglobata nella prossima manovra finanziaria. A renderlo noto è stato sempre il Ministro Urso, il cui impegno consisterà anche nell’avviare i lavori del testo normativo a partire dalla primavera del 2024 presentandolo alla Camera. Dopodichè seguirà tutto l’ter del caso e, seguendo questi step, la legge sullo spazio dovrebbe vedere la luce nell’autunno 2024.



LEGGE SULLO SPAZIO, UN SOSTEGNO ANCHE ALLA FILIERA ITALIANA

La materia è di competenza nazionale al momento, non esistendo un regolamento europeo al riguardo. La centralità nel settore spaziale è detenuta però in Europa oltre che dall’Italia, anche da paesi come Francia e Germania in termini di investimenti e competenze tecnologiche. Come afferma però il Ministro Urso sul piano industriale servirebbero strategie comuni soprattutto con la Francia, sua partner, per stabilire il futuro dei lanciatori e maggiore cooperazione.

Urso ha anche sottolineato come il settore dello spazio valga al nostro Paese 4,5 miliardi di euro, contando 300 aziende e 50mila addetti specializzati, 200mila nell’intera filiera con 4mila aziende dell’indotto. “Il ritorno industriale per la nostra filiera supera di gran lunga gli impegni confermati dal nostro Governo a Parigi e in sede comunitaria”. Come se non bastasse sullo spazio anche il PNRR ha investito parecchio: 2,6 miliardi di euro. Le risorse quindi ci sono e i contratti sarebbero già tutti firmati.



QUALI SONO LE CRITICITÀ SU CUI INTERVERRÀ LA LEGGE

Uno dei problemi principali su cui interverrà la legge è quello della spazzatura spaziale, su cui già da ora stanno lavorando delle aziende spaziali come Alenia e Thales, con velivoli che, sfruttando particolari tecnologie, recuperano detriti o li spostano su altre orbite. Oltre a questo ci sono alcuni importanti principi che la normativa dovrà regolamentare. Tra questi il principio di responsabilità dello Stato per le sue attività realizzate nello spazio. Ma non solo.

Anche il principio della responsabilità finanziaria dello Stato per danni causati da propri oggetti nell’orbita giocherà un ruolo essenziale. E infine il principio dell’immatricolazione degli oggetti spaziali, sulla linea del diritto alla navigazione marittima e aerea. D’altronde lo spazio della galassia è da considerarsi ormai a tutti gli effetti un dominio, al pari del mare e dello spazio aereo.