«Il governo è ben sotto il 50%. Oggi è minoranza nel Paese, visto che i voti del Pdl e della Lega messi insieme raggiungono il 45,2%». Lo ha detto Dario Franceschini, il cui partito ha perso 7 punti percentuali rispetto alle politiche dell’anno scorso, durante una conferenza stampa di commento dei risultati delle Europee. Pdl più Lega, tra l’altro, mantengono quasi intatta la percentuale delle politiche dell’anno scorso (45,7%).
Franceschini ha letto e citato una serie di affermazioni di Berlusconi a partire da maggio in cui affermava che i sondaggi davano il Pdl oltre il 40%, in alcuni casi al 45%. «Questa avanzata straordinaria – ha proseguito – non c’è stata: siamo 10 punti sotto i sondaggi sbandierati. Oltretutto in un contesto europeo di avanzata delle destre».
Insomma «oggi il governo è in minoranza nel Paese», ha proseguito Franceschini, anche perché «sono stati loro a impostare la campagna come una verifica del governo, ed oggi si ritrovano incontestabilmente minoranza». «E poi – ha sottolineato il segretario del Pd – c’era anche il referendum sulla figura del premier, anche questo negativo: dopo un anno di governo, quando chi guida il Paese è in genere all’apice della popolarità, la destra italiana è l’unica in Europa ad arretrare».
«Inoltre – ha insistito Franceschini – non c’è nemmeno traccia dell’obiettivo del Pdl di essere il primo partito nel Ppe, né in termini di voti né in termini di eletti». «Questo voto – ha aggiunto – fa svanire il mito dell’invincibilità di Berlusconi. Io avevo detto – ha concluso – che oggi ci saremmo potuti svegliare tutti sotto un padrone assoluto: grazie al voto degli italiani quel pericolo è svanito».