Incertezza sui risultati delle elezioni europee, secondo i primi dati delle proiezioni realizzati per la Rai e per Sky Tg 24. Il Pdl si conferma come il primo partito, ma secondo i dati della Digis per Sky tg24 e di Dinamica Rai, ci sarebbe un arretramento rispetto alle politiche.

Secondo le proiezioni Digis il partito di Silvio Berlusconi si attesterebbe al 36%, mentre secondo le rilevazioni di “Dinamiche Rai”, scenderebbe al 35%. Non ci sarebbe stato dunque l’avanzamento immaginato, ma una frenata di uno-due punti percentuali rispetto al 37,4 delle politiche. Le proiezioni sono invece abbastanza concordi nel segnalare un aumento della Lega Nord rispetto all’8,3 delle politiche: le proiezioni Rai la danno al 9,6, mentre per la Digis il Carroccio arriverebbe addirittura al 9.8%.



Il Pd, sempre secondo i primissimi dati, conterrebbe le perdite. Per entrambi gli istituti demoscopici, i democratici scenderebbero al 27%: un arretramento forte rispetto al 33,2% delle politiche, ma non una débacle. Dati unanimi sull’affermazione dell’Italia dei valori, che supererebbe ampiamente l’8%; un quasi raddoppio dei consensi ottenuti alle politiche dello scorso anno, destinato a pesare sui rapporti di forza nel centrosinistra.



Tengono le posizioni i centristi dell’Udc: il partito di Pier Ferdinando Casini conferma con poco scarto il suo risultato dell’anno passato, superando il 6% e centrando l’obiettivo di portare una propria rappresentanza al parlamento di Strasburgo. Chi invece non ce la fa sono i partiti della sinistra radicale: né la lista anticapitalista frutto dell’alleanza tra Prc e Pdci, né i vendoliani di Sinistra e Libertà riescono a superare la fatidica soglia del 4%. Entrambe le liste, con risultati prossimi al 3% (decimale più decimale meno), sono condannate a restare fuori anche dall’europarlamento. Non vanno a Strasburgo nemmeno i radicali di Marco Pannella (che, tuttavia, per Dinamica Rai arriverebbe al 3%). Sotto la soglia minimima anche l’inedita alleanza tra Mpa e Destra, che si fermerebbe al 2%.



L’altalena dei sondaggi si è riflessa anche sui primissimi commenti a caldo. L’entusiasmo del Pdl per un risultato che, nella primissima proiezione faceva intravedere “quota 40”, si è affievolito quando il dato Rai è sceso al 35. Denis Verdini, coordinatore del Popolo della libertà, sottolinea però che nel partito “non c’è delusione” per un risultato intorno al 35%, perché sarebbe comunque premiata la maggioranza di governo. Ma l’altro coordinatore Ignazio la Russa sottolinea: “Aspettiamo i dati definitivi, ma questo risultato non ci soddisfa al cento per cento”.

La Lega Nord registra con grande soddisfazione il successo che le proiezioni pronosticano: “Sono dati per noi molto positivi”, commentano Roberto Cota e Giancarlo Giorgetti. In casa Pd, Piero Fassino osserva che il Partito democratico sarà “uno dei primi partiti dello schieramento progressista europeo”. Mentre l’Idv esulta per un’affermazione che, spiega Leoluca Orlando, “premia l’opposizione intransigente”. Si rammarica, invece, il leader del Prc Paolo Ferrero: “E’ stata un errore – sostiene – la scissione di Vendola”.