Cosa cambierà in Europa dopo le elezioni? Quale sarà l’assetto politico dei paesi che formano l’Ue, spesso sentita così distante dalla vita dei cittadini? In questa scheda diamo un’occhiata a quelli che faranno parte del nuovo Parlamento europeo e che, con i rappresentanti italiani eletti ieri, andranno a costituire quest’importante istituzione.



Austria: Centro destra, ÖVP, 29,7%. Social democratici SPÖ, 23,8 %. L’euroscettico Hans-Peter Martin 17,9 %, la destra raddoppia rispetto alle passate elzioni, FPÖ al 13,1 %, il BZÖ (partito chef u di Jörg Haider) al 4,7 %. Ecologisti al 9,5 %. Partecipazione 42,4%.

Belgio: Stato con la più alta partecipazione, 85%, e col maggior numero di partiti . Cristiano democratici fiamminghi, 15,13%, di poco innanzi ai liberali fiamminghi e ai socialisti francofoni.



Bulgaria: La destra, partito GERB, ottiene il 26%. I socilaisti del premier Stanichev si fermano al 19%). L’estrema destra Ataka ottiene l’11,43%. 37,5% la partecipazione.

Cipro: la destra di Disy arriva al 35,65% e sorpassa il partito comunista al governo, Akel, 34,9 %). Partecipazione al 59,4%.

Danimarca: Social democratici 21,5%. Liberali 20,2 %. Partecipazione al 59,5 %.

Estonia: Il partito di centro KE, ora all’opposizione, raggiunge il 26% ; Il partito delle riforme, del premier liberale Ansip, arriva al 15&. I socialdemocratici restano sotto il 9%. La partecipazione è del 43.



Finlandia: 40,3 % la partecipazione. I due partiti moderati di centro destra al potere : la Coalizione Nazionale prende il 23% ; i conservatori al 19%. Il partito degli euroscettici al 9,8%. Sonoramente sconfitti i socialdemocratici, col 17% dei consensi.

Francia: stravince Sarkozy : il suo UMP arriva al 28%, mentre i socialisti raggiungono il 16,8%, restando secondo partito davanti agli Ecologisti per l’Europa, che arrivano al 16,2%. Le Pen, e il Fronte nazionale prendono il 6,5% dei consensi, di poco innanzi al cartello elettorale delle sinistre, 6,2%. Partecipazione sotto la media europea, di poco superiore al 40%.

Germania: assegna 99 seggi, Cristiano democratici della Merkel, 37,9 %, social democratici 20,8 %(peggiore risultato dal 1945). Partecipazione 43 %.

Gran Bretagna: Il Labour al governo da quando la Tatcher non c’è più diventa terzo partito : 15%. I conservatori balzano in testa, 29 %, e i super euroscettici dell’Ukip ottengono ben il 17%, secondo partito. Prende seggi anche per la prima volta il partito di estrema destra BNP.

Grecia: I socialisti del Pasok vincono col 36,6 %. I comunisti arrivano 8 %. Solo 32,3% il centro-destra ora al governo, colpito da una serie di scandali.

Irlanda: Il Paese, gravemente colpito dalla crisi economica, segna un 55% di partecipazione al voto (in calo rispetto al 2004 dove il 59% andò a votare). Il Fine Gael diventa primo partito col 30%. Il Fianna Fail, ora al governo, è battuto fermandosi al 23%. I laburisti arrivano terzi, col 16%. Lo Sinn Fein arriva al 12 %, gli indipendentisti al 10 %.

Italia: Il PDL di Berlusconi arriva al 34,7%. Il PD di Franceschini al 26,3 %. La Lega Nord registra il 9,5% dei consensi, l’IDV di Di Pietro all’8%, l’UDC di Casini al 6,5%.

Lettonia: Il primo partito è l’Unione civica, col 24,32%. La coalizione dei partiti delle minoranze russe ottiene quasi il 20%. Partecipazione al 53%.

Lituania: Partecipazione elettorale risibile: solo 20,8%. Il partito conservatore ora al governo vince con il 26,8% dei consensi. Il partito socialdemocratico ottiene il 18,62%, ed è la seconda forza del paese.

Lussemburgo: Il 91% degli aventi diritto sono andati a votare. I cristiano-sociali del premier Jean-Claude Juncker ottengono quasi il 32% dei consensi, di poco innanzi ai socialisti, 19,4%, e al Partito Democratico, col 18,5% dei voti.

Malta: Percentuale di affluenza del 79%. Vincono i Laburisti all’opposizione, col 54,77%. Il partito nazionalista di destra si ferma al 40,5%.

Olanda: Partecipazione in calo: 36,5% rispetto al 39 del 2004. Vincono i cristiani democratici, col 19,9% dei voti. Il contestatissimo Geert Wilders arriva al 17%. I laburisti del PVDA crollano al 12%, pressoché dimezzando i consensi.

Polonia: 24,53% di partecipazione al voto : bassa, ma più alta rispetto a quelle del 2004. Il partito al governo, La Piattaforma civica liberale del PO stravince col 44,4%. La destra di Kaczynski (PiS) prende il 27,4%; la sinistra (SLD) e i laburisti (UP), che si sono presentati insieme, ottengono il 12,33% dei voti.

Portogallo: Solo il 37% dei portoghesi aventi diritto si è recato alle urne. Vince la destra di Barroso, col 31,69% dei voti. I socialisti scendono al 26,57%.

Repubblica Ceca: Solo il 27,8% di partecipazione al voto. La destra dell’ODS vince col 31,45% dei suffragi. Il CSSD, socialdemocratico, prende il 22,38. Il partito della comunità Ceca e Morava ottiene più del 14%.

Romania: In Romania astensione altissima: solo il 27,4% degli aventi diritto s’è recato alle urne. La sinistra social democratica prende il 30,83% dei voti. Seconda di un soffio la destra liberale del PDL col 29,76%. La destra radicale del PRM ottiene l’8,8%.

Slovacchia: Partecipazione tragicamente bassissima al 19%. La sinistra prende il 32,1% e si impone sui liberali, fermi al 17%. Il partito razzista dell’SNS ottiene il 5,6%.

Slovenia: il partito socialdemocratico arriva al 18,4%. Vince il partito di centr-destra, Slovenia Democratica, col 27% dei voti.

Spagna: Partecipazione del 46%; Rajoy e il suo Partito Popolare arriva al 42,2%, mentre il PSOE di Zapatero, ora al Governo, si arresta al 38%.

Svezia: I social democratici vincono col 24,6%. Il centro destra di Fredrik Reinfeldt, al governo, 18,8%.

Ungheria: Solo 36,28% la partecipazione, una tra le più basse nell’Unione. I socialisti al governo, il partito MSZP, si fermano al 17,4%. Netta vittoria della destra Fidesz, che prende il 56,4%. Il partito Jobbik di estrema destra raggiunge il 14,8%.

(Fonti: per i dati aggiornati http://www.elections2009-results.eu/it/index_it.html. Per i colori politici delle sigle www.lefigaro.fr)