Tanti gli argomenti trattati dal ministro della salute, Roberto Speranza, durante l’intervista di stamattina ai microfoni del quotidiano Repubblica. Si è parlato in particolare del vaccino, non soltanto quello contro il coronavirus ma quello che combatterà l’influenza, visti i sintomi molto simili all’infezione da covid. A riguardo l’esponente del governo ha spiegato: «Ne abbiamo prenotato il 70% in più rispetto agli altri anni – ha detto il ministro – c’è stato un rafforzamento significativo». Si è poi colloquiato molto della scuola, che domani riaprirà finalmente i battenti dopo sette mesi di chiusura forzata. Si è molto discusso nelle ultime settimane sulla necessità di misurare la temperatura degli studenti prima dell’uscita da casa e a riguardo Speranza ha spiegato: “Come ha spiegato il Comitato tecnico scientifico – sottolinea Speranza – la febbre va misurata a casa perché il tragitto fino a scuola è già occasione di incontri. Pensi solo ai mezzi pubblici. E per evitare assembramenti fuori dagli istituti scolastici”. Infine, sul certificato medico per assenze superiori ai tre giorni: “Ci sarà un’attestazione da parte dei medici e dei pediatri. In caso di sospetto Covid la famiglia chiamerà il medico che valuterà di cosa si tratta”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SPERANZA “COVID? DOPO L’INVERNO VEDREMO LA LUCE. CURA E VACCINO SONO VICINI”
Sono decisamente interessanti le dichiarazioni rilasciate stamattina dal ministro della salute, Roberto Speranza, ai microfoni del quotidiano Repubblica. Secondo lo stesso, si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel, segno che l’epidemia di coronavirus ha i mesi contati. “Una cura e un vaccino per il Covid sono vicini“, le parole dell’esponente dell’esecutivo, che poi invita la popolazione ad avere ancora un po’ di pazienza, a rispettare le regole anti contagio ancora per qualche mese se non settimana: “Dobbiamo ancora mantenere il distanziamento, portare le mascherine, lavarci le mani, ma non è per sempre: dopo l’autunno e l’inverno vedremo la luce“. A conferma delle parole di speranza del ministro Speranza, e mai gioco di parole appare più riuscito, il fatto che il vaccino in collaborazione fra l’azienda Astrazeneca e l’università di Oxford è ripreso dopo uno stop precauzionale per un problema su un volontario: “E’ una buona notizia? Molto, il caso anomalo riscontrato non era legato al vaccino. Come Unione europea stiamo comprando un pacchetto 6+1, quello di AstraZeneca è uno dei sei ed è in fase più avanzata. Ci sono anche gli altri però. E stanno per arrivare cure innovative: a Siena il professor Rino Rappuoli sta facendo un lavoro straordinario sugli anticorpi monoclonali da cui verranno fuori farmaci efficaci”.
SPERANZA SULLA SCUOLA: “NON ABBIAMO LA BACCHETTA MAGICA MA…”
Da domani inizia una nuova sfida per il governo e l’Italia intera, la riapertura delle scuole, e Speranza si sente di difendere a spada tratta la ministra Azzolina: “Non abbiamo bacchetta magica. Basta polemiche inutili sulla scuola, non è un problema della ministra Azzolina, ma di tutti noi”. Speranza difende anche l’operato dell’esecutivo in questi mesi: “Abbiamo lavorato con Regioni, Province e Comuni a partire dal documento sulla gestione dei casi Covid, approvato all’unanimità. Abbiamo fatto più che negli altri Paesi europei. Nessuno pensa che la situazione sia perfetta, non abbiamo la bacchetta magica e i problemi della scuola italiana non nascono col Covid. Ma ci sono risorse senza precedenti, stiamo provando a investire sul personale scolastico e sulle attrezzature, forniremo 11 milioni di mascherine al giorno a tutti gratuitamente”.