L’andamento dell’epidemia Covid preoccupa il ministro della Salute Roberto Speranza. «C’è una fase di recrudescenza del virus in tutti i principali paesi europei, i dati peggiori arrivano dalla Gran Bretagna e questo ci preoccupa», ha dichiarato a “Che tempo che fa” su Rai3. Poi entra nello specifico della situazione italiana: «Abbiamo adottato delle misure ma nei giorni precedenti al Natale c’è stata una fase di rilassamento». Visto che la situazione è delicata, le restrizioni restano fondamentali per Speranza. «In queste ore abbiamo la speranza del vaccino, ma prima che il vaccino diventi efficace per un numero sufficiente di persone ci sono ancora numerose settimane difficili in cui abbiamo bisogno della massima attenzione e rigore», ha proseguito il ministro della Salute. Speranza ha parlato dell’ordinanza con cui 5 Regioni passano in zona arancione: «Rappresentano il 44% della popolazione italiana». In merito, invece, al nuovo Dpcm, Speranza ha anticipato che molto probabilmente resterà il divieto di spostamenti tra regioni in zona gialla.



SPERANZA “SCUOLE? DELICATEZZA SULLE SUPERIORI…”

«Con l’ultima ordinanza abbiamo già stretto i parametri e domani incontreremo le regioni», ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza. Inoltre, ha spiegato che mercoledì sarà in Parlamento, mentre tra giovedì e venerdì verrà ultimato il nuovo Dpcm. «Saranno confermate le norme vigenti con nuove restrizioni», ha quindi aggiunto a “Che tempo che fa” su Rai3. Il ministro della Salute ha parlato poi delle scuole. «Durante la prima ondata abbiamo scelto di chiudere le scuole, non riaprendole fino alla fine dell’anno scolastico, facendo pagare un prezzo enorme a studenti e famiglie. In questa seconda ondata abbiamo scelto di salvaguardare per quanto possibile le scuole». Ha quindi ricordato che nella seconda ondata non sono mai state chiuse scuole elementari e prima media. «C’è una delicatezza maggiore che riguarda le scuole superiori dove il rischio è più elevato, su cui abbiamo tenuto una maggiore attenzione con la didattica a distanza. Siamo alla ricerca di un equilibrio e non c’è un modello perfetto o una formula magica».



SPERANZA “BISOGNA STRINGERE, NON ALLARGARE”

«L’epidemia è in una fase espansiva. La curva potrà ancora crescere quindi c’è bisogno di stringere non di allargare», ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza in collegamento con Fabio Fazio. «Per sei settimane abbiamo avuto l’Rt sotto la soglia di 1, quindi con epidemia in fase regressiva, invece per la prima volta nell’ultimo monitoraggio fatto venerdì l’Rt sale a 1,03». Speranza si è espresso anche sul vaccino anti Covid e quindi sulla campagna vaccinale: «In questo momento siamo il primo paese dell’UE per persone vaccinate. Se ce l’avessero detto mesi fa forse non ci avremmo creduto». Ovviamente siamo solo all’inizio e di certo i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna non possono bastare. «Abbiamo bisogno che più vaccini vengano approvati dall’Agenzia europea del farmaco. Questa è la svolta che aspettiamo». Il riferimento è a quello di AstraZeneca, sviluppato con l’Università di Oxford e Irbm di Pomezia. L’auspicio di Speranza è che il via libera arrivi entro la fine di gennaio e gli inizi di febbraio. In merito, invece, a chi vaccinare, il ministro ha parlato degli over 80, quelle persone «che hanno pagato spesso con la vita quando hanno incontrato il virus». Quindi, vaccinare questa categoria di persone «significa salvare delle vite». Infine, Speranza si è espresso sul tema dell’eventuale obbligatorietà del vaccino: «Valuteremo i numeri ma penso che arriveremo a risultati altissimi senza imporre obbligatorietà del vaccino».

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