Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha invitato la popolazione a fare il massimo sforzo per evitare che i contagi continuino a crescere e che di conseguenza si arrivi ad un nuovo lockdown. Ospite nella serata di ieri di La7, ha commentato la situazione attuale coronavirus senza troppi giri di parole: “è molto seria – dichiarazioni riportate dai colleghi di TgCom24.it in data 20 ottobre – bisogna dire fino in fondo come stanno le cose – ha spiegato – la curva cresce. Serve uno sforzo in più da parte di ciascuno. Nelle prossime ore bisogna alzare il livello di attenzione“. In merito agli ambiti dove il governo può intervenire, Speranza ha voluto specificare che ci sono “attività essenziali e altre che si possono spostare e rinviare”, aggiungendo di essere d’accordo con quei governatori che fin subito dopo l’emanazione del nuovo Dpcm hanno voluto adottare misure di restrizioni più stringenti, come ad esempio la Lombardia e la Campania, dove a breve verrà attuato il coprifuoco notturno, e qualcosa di simile ha deciso Cirio, governatore del Piemonte.



SPERANZA: “GIUSTE LE NUOVE MISURE REGIONALI”

“È giustissimo – ha ribadito Speranza – che nei territori dove c’è maggiore difficoltà si possano, anzi si debbano assumere decisioni più dure. Con misure specifiche tarate su ogni singolo territorio”. In merito al sistema sanitario nazionale, il ministro della salute ha sottolineato un rafforzamento, anche se diverse regioni necessitano di maggior personale medico: “Siamo determinatissimi ad affrontare questa crisi, abbiamo sempre tenuta alta la soglia di attenzione – ha proseguito – il ssn nazionle ora è più forte: sono state assunte 33mila persone, produciamo fino a 30 milioni al giorno di mascherine, non siamo a marzo”. Speranza ha quindi invitato le persone a limitare gli spostamenti: “Chiedo alle persone di fare uno sforzo per evitare spostamenti inutili, uscite inutili”, e in merito alle recenti proteste dei sindaci dopo l’ultimo Dcpm ha spiegato: “ci sarà un’ordinanza nelle prossime ore, io sono pronto a prendermi le mie responsabilità”.

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