Mascherine indossate sempre quando si esce e distanziamento sociale da rispettare “almeno fino a quando avremo un vaccino”. Resteranno queste, anche nei prossimi mesi della cosiddetta Fase 3, le due stelle polari per contenere l’emergenza Coronavirus in Italia secondo Roberto Speranza, Ministro alla Salute e tra gli esponenti non solo del Governo Conte ma dell’intera classe politica che in questo 2020 riscuotono un consenso trasversale tra le figure politiche: il titolare del dicastero più sotto pressione degli ultimi mesi infatti ha spiegato che, anche se il momento più drammatico è alle spalle, l’emergenza è tutt’altro che finita dato che a livello globale ci sono Paesi quali gli Stati Uniti e soprattutto il Brasile (senza contare il recente focolaio nella Vestfalia tedesca) che ancora vedono aumentare il numero dei contagi e dei decessi. “Dobbiamo usare con grande abnegazione le mascherine, il distanziamento sociale e il rispetto di tutte le regole che abbiamo imparare, a partire dal più efficace ovvero il lavaggio delle mani” ha ribadito Speranza andando contro coloro che negli scorsi giorni si comportano come se il Covid-19 sia un lontano ricordo al pari delle migliaia di decessi registrati.
SPERANZA, “MASCHERINE E DISTANZIAMENTO UTILI FINO A UN VACCINO”
“In Italia e in Europa stiamo ancora imparando a conoscere meglio questo virus” ha detto Speranza nel corso di una intervista al Corriere.it, ricordando che se in Italia la situazione sta migliorando invece “vediamo immagini molto complicate che arrivano dal Brasile, dal Sudamerica, dagli USA e dai grandi Paesi dell’Asia”. Anche per questo motivo il Ministro della Salute ha ricordato quanto hanno fatto notare diversi esperti di recente ovvero che a livello mondiale la settimana appena trascorsa è stata “la più difficile” dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. “Io sono soddisfatto di aver firmato sabato scorso un’intesa assieme ai ministri di Francia, Germania e Olanda con la multinazionale Astrazeneca che ha raccolto gli studi dell’Università di Oxford per il candidato al vaccino più promettente” ha poi aggiunto Speranza spiegando che di questo passo le prime 60 milioni di dosi del vaccino stesso (solo un candidato al momento ma su cui si punta molto) potrebbero essere distribuite prima della fine del 2020. E conclude: “I bilanci vanno fatti alla fine e noi non siamo ancora alla fine di questa vicenda: il virus è circolante, ancora le persone perdono la vita e dobbiamo sentirci dentro questa sfida” ha detto Speranza che una volta di più invita la popolazione alla prudenza e alla cautela nonostante i messaggi contraddittori e all’insegna del ‘tana libera tutti’ che arrivano da parti minoritarie del mondo scientifico e mediatico.