L’EX MINISTRO ROBERTO SPERANZA SI ISCRIVERÀ AL PD DOPO VITTORIA SCHLEIN
L’indomani della vittoria di Elly Schlein alle Primarie del Pd, l’intero mondo della sinistra – anche ben fuori dai Dem – è rimasto colpito dall’effetto travolgente del “nuovo corso” in arrivo alla guida del Partito Democratico. E così da Roberto Speranza a Nicola Fratoianni, da Pierluigi Bersani a Massimo D’Alema, passando per Giuseppe Conte, tutti a sinistra vogliono intessere legami e relazioni politiche con la giovane deputata appena nominata segretario del Pd. C’è però chi quel legame vuole istituzionalizzarlo compiendo un percorso “a retour” dopo la clamorosa scissione in pieno Partito a guida renziana: «Mi iscriverò al nuovo Pd, appena si aprirà il tesseramento. La svolta c’è», lo ha detto oggi a “Repubblica” l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza, nelle stesse ore in cui assieme a Conte e ai vertici del CTS veniva indagato a Bergamo dopo la chiusura delle indagini sull’inchiesta Covid.
Già alle scorse Politiche il leader e fondatore di Articolo1-Mdp era entrato in Parlamento grazie alla candidatura tra le file del Partito Democratico: dopo Renzi, Zingaretti e Letta ora, spiega Speranza, il tempo per il ritorno “a casa” sarebbe maturo. «Noi abbiamo creduto nel percorso di costruzione del nuovo Pd. Lo abbiamo condiviso, e parlo come segretario di Articolo uno, avendo aderito alla fase costituente. Il 21 gennaio scorso abbiamo approvato il nuovo manifesto dem che mette al centro la lotta alle disuguaglianze, la dignità del lavoro e la difesa dei beni pubblici fondamentali come istruzione, sanità e ambiente. La vittoria di Elly alle primarie sancisce con ancora più forza la nascita del nuovo Pd. Era la nostra scommessa di aprire una nuova stagione della sinistra italiana. Possiamo dire di avere raggiunto l’obiettivo», spiega ancora a “Rep” l’ex Ministro, che aggiunge in merito «Per le ragioni che ho appena detto, appena si apriranno le iscrizioni al nuovo Pd, mi iscriverò, insieme a tante donne e uomini che proprio alla fase costituente e al voto di domenica hanno affidato la speranza di cambiamento e la costruzione di una alternativa alla destra che ci governa».
PD CON SCHLEIN, FUTURO DELLE ALLEANZE: PARLA SPERANZA
La domanda sorge spontanea e diretta: dopo l’annuncio di Speranza di iscriversi al Pd, lui che è ancora oggi formalmente leader e segretario di un altro partito (sebbene “affiliato” al Pd in Parlamento), il progetto di Articolo1 che fine farà? Gli scissionisti anti-Renzi potrebbero ben presto rientrare nell’ovile Dem, come fa intuire lo stesso ex Ministro: «Bersani e D’Alema si iscriveranno al Pd? Hanno sempre sostenuto il percorso e le scelte di Articolo uno. Lo spero, ma non devo io parlare per loro». Con un consiglio già lanciato al partito di cui ancora non fa ufficialmente parte, Speranza raccoglie l’invito del sindaco di Bologna Matteo Lepore sul cambio nome del Partito Democratico: «L’importante era chiarire il profilo e l’identità. E questo credo sia avvenuto. Del nome discutiamo. A me la proposta del sindaco di Bologna Lepore, di richiamare il lavoro nel nome, piace».
L’obiettivo dei prossimi anni, da Amministrative a Europee fino alle prossime Politiche 2028, è dichiarato per il “nuovo” Pd di Elly Schlein: battere il Centrodestra di Giorgia Meloni. Per farlo, spiega Speranza, serve «l’unità dei progressisti» che viene definita non solo una scelta politica «giusta», ma addirittura «un obbligo morale». Dentro quei progressisti il già Ministro della Salute intende propri tutti, M5s compresi: «È un interlocutore con cui costruire l’alternativa. Penso che il nuovo Pd abbia la forza di essere il perno di una nuova proposta larga che parli al Paese». Secondo Speranza dentro al “nuovo Pd” dovrebbero rimanere tutti, dalla sinistra radicale fino ai cattolici riformisti: «Nessuno vada via. La persona che sta ponendo con più forza la questione della insostenibilità delle disuguaglianze sociali e dell’emergenza ambientale è Papa Francesco. L’intuizione originaria del Pd (di Prodi), di un partito che tenga insieme sinistra e mondo cattolico, è più che mai attuale», conclude Roberto Speranza a “Repubblica”. Resta da capire se realmente i suddetti riformisti vorranno far parte di un “pantheon” che ripeschi dal passato i vari D’Alema, Bersani e appunto Speranza.