I numeri dei contagi da Coronavirus torna a crescere in modo vertiginoso, ma il ministro Speranza, nell’intervista a La Stampa, tranquillizza: “Non ci sarà un nuovo lockdown”. Il ministro della Salute si è sbilanciato dicendosi “ottimista anche se prudente e cauto”. Ciò che contraddistingue questa nuova fase della pandemia è rappresentata proprio dall’abbassamento dell’età media dei contagiati che ora si sposta a 30-32 anni. “Un dato non solo italiano”, ha notato Speranza dopo un colloquio avuto con i suoi omologhi francese, spagnolo e tedesco. “Ho parlato con loro di questa tendenza, che produce meno impatto sugli ospedali. Oggi la media di età è molto bassa e sul trentenne il Covid non ha l’effetto che ha sul settantenne. E quindi l’impatto sul servizio sanitario è relativo”, ha aggiunto. A tal proposito il ministro ha voluto rivolgersi con un appello proprio ai più giovani: “Dateci una mano a tenere sotto controllo i contagi per tutelare genitori e nonni quando tornate dalle vacanze: non esagerate”. Tuttavia, la battaglia al momento non è ancora vinta e il ministro continua ad insistere sull’importanza dell’App Immuni che, secondo Speranza, dovrebbe essere rilanciata “perché siamo a 5 milioni di dispositivi scaricati e devono aumentare in quanto ha una sua utilità”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“BALZO CONTAGI? NO ZONE ROSSE, SCUOLA RIPARTE”

Prima la sottosegretaria alla Salute poi direttamente il Ministro della Sanità: il giorno dopo il rialzo oltre quota 1000 contagi, Roberto Speranza e la sua vice Sandra Zampa confermano la linea del Governo, «non ci sarà alcun nuovo lockdown». Dalle colonne rispettivamente de La Repubblica (e La Stampa) e del Corriere della Sera i due responsabili della Sanità italiana concordano con l’attenzione per la diffusione di nuovi alti contagi ma senza il “terrore” di una nuova chiusura generalizzata che getterebbe il Paese forse definitivamente in ginocchio, visto che al momento il servizio sanitario nazionale tiene senza problemi. «La situazione non è paragonabile a quella di marzo», garantisce il Ministro della Salute e leader di LeU, «Io sono ottimista – continua il ministro – anche se prudente e cauto. Il nostro Servizio sanitario nazionale si è molto rafforzato. la situazione non è paragonabile a quella di febbraio-marzo, quando avevamo una curva di contagi fuori controllo e non avevamo un apparato pronto a tracciare e isolare i casi». Ad oggi sono infatti più che raddoppiati i posti di terapia intensiva (sono oltre 10mila) in tutta Italia e per questo Speranza ribadisce «siamo in fase di convivenza col virus prendendoci dei rischi, il tasso zero contagi non esiste. Per azzerarlo ci voleva un lockdown per altri 3-4 mesi. Dobbiamo controllarlo ed evitare rischi inutili».



“NON CI SARÀ NUOVO LOCKDOWN”

Rientro dall’estero e abbassamento dell’età di contagio, quesi i fattori che stanno portando più casi nuovi di Covid-19 nelle ultime settimane, ma per il Governo – al netto delle agitazioni dei tecnici del Cts – al momento la preoccupazione è minima: «Noi dobbiamo affrontare questa fase rialzando il livello di attenzione sui comportamenti individuali. Sono questi che ci ha fatto piegare la curva in primavera. Mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani». A chi contesta a Speranza e al servizio sanitario nazionale che bisognava arrivare al contagio zero, il Ministro replica sempre nella doppia intervista Rep-La Stampa «Per arrivare ad agosto al contagio zero avremmo dovuto proseguire con il lockdown e con la chiusura delle frontiere. Ma avremmo avuto anche un paese in ginocchio, piegato. E io non lo voglio». Prima di lanciare un nuovo appello ai giovani su App Immuni e attenzione una volta tornati dalle vacanze, Speranza punta tutto sulla ripresa della scuola come svolta importante per questa fase 3: «Sappiamo bene che il 14 settembre è letteralmente un banco di prova. Ma noi non possiamo rinunciare alla scuola. Un Paese democratico ed evoluto non può fare a meno di un bene primario per le generazioni più giovani. La scorsa settimana abbiamo chiuso di nuovo le discoteche, abbiamo introdotto l’obbligo di mascherina nelle ore serali. Ma alla discoteca si può rinunciare. All’istruzione no». Ergo, conclude il Ministro Speranza, «le scuole noi le riapriremo. Punto. Lo faremo adottando le misure di massima sicurezza. Faremo i test a chi lavora negli istituti». Al Corriere intanto la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ribadisce «Mai più lockdown. Nessun Paese si può permettere di chiudere tutto insieme, lo abbiamo visto. L’assenza di divieti attribuisce ai cittadini ancora maggiore responsabilità». Sulle zone rosse, la Zampa spiega come siano comunque probabili ma senza il blocco di intere Regioni: sul punto aggiunge anche il ministro Speranza «per una zona rossa deve esplodere un territorio. E non lo vedo. Vedo una diffusione e non un’esplosione».

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