Dopo Enrico Letta, anche Roberto Speranza non esclude l’obbligo vaccinale come extrema ratio. «È tra le possibilità. La Costituzione all’articolo 32 lo prevede, con legge si può imporre», ha dichiarato il ministro della Salute a Che tempo che fa, su Rai 3. Questo è dunque il momento delle valutazioni: «In questo momento abbiamo scelto un’altra strategia che sta portando risultati positivi, ma abbiamo margine per valutare, il passaggio del 15 ottobre sarà fondamentale. Abbiamo tempo per valutare, approfondire e poi decidere». Il riferimento è all’obbligatorietà del Green pass sui luoghi di lavoro. Quindi, per ora «l’impianto resta così com’è, poi valuteremo se migliorarlo e adattarlo, come si fa sempre quando si agisce in materie delicate». Speranza peraltro è fiducioso riguardo il fatto che non ci siano problemi: «Misureremo la tenuta dell’impianto costruito, ma la sensazione è che la larghissima maggioranza delle persone che ha colto che questo è uno strumento di libertà. Ci consente di avere più spazi e di non chiudere. Abbiamo la fortuna di avere vaccini efficaci e sicuri con cui chiudere una stagione difficile».



Nel corso del suo intervento, Roberto Speranza ha spiegato anche la scelta fatta dal governo riguardo l’impostazione del Green pass: «L’Italia è stato il primo Paese a rendere il vaccino obbligatorio per alcune categorie, come per operatori sanitari e dipendenti delle Rsa. La strategia del governo è stata quella di provare a contenere il virus con un utilizzo molto largo del Green pass. I numeri dicono che la scelta ha prodotto risultati molto incoraggianti».



CAMPAGNA VACCINALE E GREEN PASS

A proposito della campagna vaccinale, Roberto Speranza a Che tempo che fa si è detto soddisfatto: «Sta andando molto bene, quindi le scelte compiute ha portato dei risultati. I numeri sono molto significativi. Se me li avessero consegnati in busta chiusa un anno fa ci avrei messo tutte le firme del mondo, perché sono numeri straordinari. Il modello che abbiamo scelto sta funzionando». Così come sta funzionando il Green pass: «Era stato detto che sarebbe stato un disastro per i trasporti, invece così non è stato. La stessa cosa è avvenuta per ristoranti, cinema e stadi. Da domani ci saranno capienze più significative. Tutto ciò è frutto del fatto che il Green pass li rende luoghi più sicuri».



Per quanto riguarda, invece, le capienze incrementate: «Sono decisioni che abbiamo assunto nell’autonomia del Consiglio dei ministri, partendo dalle indicazioni di fondo del Cts. Ci ha detto che possiamo fare un altro passo, dandoci elementi concreti. In alcuni casi abbiamo fatto un aggiustamento. Il Cts è un gruppo consultivo e li ringrazio. Ce lo possiamo permette perché siamo in una situazione migliore».

TERZA DOSE, PROTESTE ED EUTANASIA

Per quanto concerne la terza dose, ha ribadito che per ora va somministrata agli over 60, alle persone con gravi fragilità e al personale sanitario. «Le categorie indicate sono molte, alcune non hanno ancora superato i sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, ma andiamo avanti. In questi mesi verificheremo ancora i dati per capire se andare anche sotto i 60 anni. Questo è possibile, ma ci affideremo alle evidenze scientifiche». E le Regioni devono attenersi a tutto ciò. Ma l’intervento di Speranza è cominciato con un commento su quanto accaduto ieri sera a Roma, con le manifestazioni dei no Green pass sfociate in violenza: «Vedere dal vivo la devastazione di quelle stanze, la distruzione contro un luogo simbolo di difesa del lavoro, è un pugno nello stomaco. Dobbiamo essere molto duri con chi commette questi reati. Io sono per il pugno di ferro con chi fa violenza e pratica atti illegali e chi si richiama all’estrema destra e al fascismo in maniera piuttosto esplicita».

Invece lo ha chiuso sull’eutanasia: «Governo e Regioni devono lavorare per rispettare la sentenza della Corte Costituzionale, che va in una direzione puntuale. Io sto lavorando con le Regioni perché questo avvenga. L’iniziativa referendaria va rispettata. Credo ci sia stato un ritardo da parte del nostro Parlamento. Su questi temi il governo deve stare un passo indietro, riconoscendo un ruolo prioritario al Parlamento, perché sono materie di grande valenza etica». E con un richiamo al rigore e alla sobrietà per tutte le forze politiche.