Dopo le restrizioni dei mesi passati, gli italiani hanno riacquistato più libertà, e ciò è stato possibile grazie ai vaccini. Ma ora è arrivato il momento di pianificare norme e regole che siano più aderenti a questa nuova fase in cui siamo entrati. Lo sa bene il ministro della Salute Roberto Speranza, che infatti a Controcorrente ha anticipato: «La vita della grande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata senza grande limitazioni, è chiaro che nelle prossime settimane dovremo aprire un confronto con le regioni e nelle prossime ore apriremo un tavolo tecnico per affrontare le questioni che hanno proposto». Questo vuol dire «valutare bene ciò che avviene nei prossimi giorni e poi adeguare il nostro modello alla fase epidemiologica che stiamo vivendo».



Ma bisogna tener presente, secondo il ministro Roberto Speranza, che stiamo già seguendo un modello per il quale «si passa di colore sulla base delle ospedalizzazioni, quindi siamo già dentro questo modello in cui ciò che conta di più sono le ospedalizzazioni». Ma ci sarà comunque un confronto tra governo e regioni per valutare le richieste fatte, tenendo bene in mente che «l’arma fondamentale è il vaccino: 89,91% di over 12 sono con la prima dose a stamani».



“OMICRON PIÙ DEBOLE GRAZIE AL VACCINO”

Il ministro della Salute Roberto Speranza si è soffermato anche sulle considerazioni fatte negli ultimi tempi sulla variante Omicron: «Ho sentito spesso banalizzazioni, come Covid pari a influenza, ma con tre dosi di vaccino penso che Omicron è molto più debole e ci sono poche possibilità di intensiva». A far la differenza è il vaccino: «Covid non è né raffreddore né influenza, ma il vaccino ci consente di fare cose che prima non potevamo fare». Nell’intervista a Controcorrente ha spiegato che «con questi numeri di contagi senza vaccini saremmo stati costretti a misure durissime».



Riguardo ai test fai da te, si tratta per Speranza di «valutazioni che dobbiamo lasciare alla comunità scientifica, di cui io ho la massima fiducia, perché non sono valutazioni di natura politica». In una fase come quella attuale, «in cui abbiamo ancora un numero altissimo di contagiati, la nostra comunità scientifica ci sta dicendo che se una persona è positiva deve stare in isolamento perché può contagiare anche se è senza sintomi, ed è giusto che al momento dell’uscita si possa fare una verifica attraverso un tampone».

“CI STIAMO AVVICINANDO AL PICCO”

Bisogna allora guardare al domani, ma con prudenza. «Siamo in un picco e l’auspicio è che nei prossimi giorni ci sia ulteriore raffreddamento della curva, di cui si è visto gia qualche primissimo segnale». A tal proposito, Roberto Speranza ha ricordato che secondo l’Organizzazione mondiale sanità (Oms) «ci stiamo avvicinando al picco, dobbiamo valutare bene quello che avviene nei prossimi giorni e poi adeguare le nostre regole e il nostro modello alla fase epidemiologica che stiamo vivendo». Infine, sulla decisione del Tar di annullare la circolare del ministero della Salute sulla vigile attesa, il ministro della Salute ha commentato così: «Ho piena fiducia nella comunità scientifica, che deve deliberare i farmaci, vaccini e cure. Questo è sempre avvenuto in Italia e io continuerò sempre ad avere la massima fiducia in una comunità scientifica che ci sta consentendo, anche con le sue indicazioni, di gestire positivamente questa pandemia».