Una terza dose di vaccino anti Covid non è solo uno scenario plausibile, ma concreto. La conferma arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza, che è intervenuto a “Che tempo che fa”. «Sarà molto probabile dover fare una terza dose di vaccino, un richiamo che sarà probabilmente “modificato” per coprire le varianti». Ma ciò avverrà in una fase ordinaria, a cui arriveremo dopo questa straordinaria. «Penso che questa nuova ordinarietà possa essere affidata alla nostra straordinaria rete di medici di medicina generale». Inoltre, ha commentato i dati, quindi la situazione epidemiologica, che continua a mostrare segnali di miglioramento. «La priorità assoluta per noi è dare il vaccino a tutti quelli che prendendo il virus rischiano di morire. Quindi per me la priorità assoluta per il momento è coprire ancora le persone dai 60 anni in su che non hanno avuto il vaccino», ha spiegato il ministro Speranza. Riguardo al futuro, si è detto fiducioso: «Guardo con fiducia ragionata le prossime settimane. Dobbiamo continuare a tenere questo doppio atteggiamento».
SPERANZA SU MASCHERINE E GREEN PASS
In merito, invece, alle riaperture, il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che si fondano sulle linee guida che sono state costruite ad hoc. «In che fase siamo? Si torna all’attività, si riaprono attività anche che erano chiuse fino a poche settimane fa, ma lo fa con un elemento di cautela». Dunque, a “Che tempo che fa” ha ribadito l’importanza dell’approccio prudente. A tal proposito, ha affrontato anche il tema delle mascherine. «Sono e restano fondamentali. Il distanziamento resta ed è fondamentale. Evitare gli assembramenti resta una regola decisiva. La mascherina tutto sommato non è un prezzo enorme. Possiamo permetterci ancora, in una fase di transizione, di avere una cautela in più». Ma quando gli scienziati lo diranno, potremmo toglierle all’aperto e poi al chiuso. «Ora dobbiamo correre e tutti sono impegnati ma penso che nel lungo periodo le palestre, i centri congressi o le stazioni dovranno tornare a svolgere i ruoli per i quali sono preposti». Infine, Speranza ha detto di essere intenzionato a proporre l’uso del Green pass «anche con paesi che non siano solo europei ma anche extra Ue come il Giappone, gli Stati Uniti o il Canada». Non sarò altro che un codice sul telefonino, anche se ora c’è quello cartaceo.