Ad esprimersi sulla linea del Governo relativamente alla possibile proroga dello stato di emergenza fino al prossimo 31 ottobre è stato anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna. “Penso che prorogarlo sia doveroso”, ha commentato oggi intervenendo ai microfoni della trasmissione di Rai1, La Vita in Diretta Estate. Bonaccini ha però precisato: “magari non fino a fine anno perchè credo sia giusto verificare come il virus si comporterà nelle prossime settimane”. Questo perchè, come aggiunge Bonaccini, dal punto di vista della gestione della pandemia da Coronavirus “questo paese si è comportato bene. Altre democrazie occidentali pur avendo noi come riferimento non si stanno comportando così”, ha aggiunto. Al tempo stesso, indipendentemente dalla possibile proroga, il governatore dell’Emilia Romagna ha proseguito: “continuiamo a essere seri, rigorosi nei controlli, ma cerchiamo anche di essere proattivi e fiduciosi su come contrastare il virus”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FONTANA “NON MOLTO GIUSTIFICATA”

Se per il ministro della Salute Speranza “non siamo fuori da questa vicenda”, ipotizzando quindi la proroga dello stato di emergenza fino al 31 ottobre, di parere opposto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Quest’ultimo, rispetto alla linea del Governo ha commentato l’ipotesi proroga asserendo: “sinceramente in questo momento non è molto giustificata. Mi sembra una questione ormai superata”. Lo ha detto, come scrive Askanews in un articolo di oggi, a margine della presentazione in Regione del ‘Trittico lombardo’, gara ciclistica in programma il 3 agosto tra Legnano, Lissone e Varese. Il presidente della regione Lombardia, a proposito della situazione che stiamo vivendo ha poi proseguito asserendo: “Siamo in una fase nella quale dobbiamo stare attenti e non bisogna abbassare la guardia, ma siamo sicuramente in una fase in cui parlare di emergenza mi sembra un po’ eccessivo. Forse avremmo dovuto farlo prima…”. Parole, le sue, che lasciano trapelare una leggera vena polemica rispetto all’atteggiamento del governo in merito all’emergenza sanitaria del Coronavirus. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“SECONDA ONDATA POSSIBILE, NOI PRONTI”

Sempre nel corso della lunga intervista a “24 mattino” il Ministro della Sanità Roberto Speranza ragguaglia sull’ipotesi di proroga dello stato d’emergenza come paventato durante l’ultimo CdM di ieri sera: «Il governo assumerà la decisione di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 ottobre soltanto dopo un ulteriore passaggio in Parlamento per un confronto». Come riportava l’Ansa stamane, il Consiglio dei Ministri ha visto propendere la maggioranza verso una proroga “light” al 31 ottobre per capire l’evoluzione della pandemia nei primi mesi autunnali: ricordando che lo stato d’emergenza al momento scade il prossimo 31 luglio, Speranza spiega «L’orientamento del governo è che non stiamo fuori da questa vicenda – ha sottolineato il ministro – stiamo molto meglio rispetto a marzo, ma ancora c’è bisogno di rispettare tutta una serie di norme e di regole, elementi di sicurezza che sono connessi a questa stagione straordinaria». Secondo il titolare del Ministero della Salute, la proroga dello stato d’emergenza è una valutazione decisiva che dovrà fare il Parlamento «per noi è evidentemente la fonte della forza del Governo attraverso il rapporto di fiducia, ed è giusto – ha concluso Speranza – che ci sia un ulteriore confronto e poi si assuma una decisione finale». (agg. di Niccolò Magnani)



“SECONDA ONDATA POSSIBILE, SIAMO PRONTI”

Torna allo scoperto il ministro della salute Roberto Speranza, uno degli attori protagonisti di questo periodo di emergenza sanitaria provocata dal coronavirus. Intervistato quest’oggi, giovedì 22 luglio, da Radio24 durante il programma “24 Mattino”, l’esponente dell’esecutivo ha parlato della possibile seconda ondata di covid-19 prevista da molti esperti per il prossimo autunno: “Questi mesi difficili, in cui i cittadini hanno imparato a combattere il coronavirus, ci hanno insegnato tante cose. E tra queste, quella di essere molto determinati. Possiamo provare a contenere la seconda ondata se sapremo essere veloci e determinati nell’isolare i casi, individuare i focolai e contenerli immediatamente”. Speranza spiega che non esistono “certezze” sui mesi di settembre e ottobre, “Non è certa – aggiunge – ma dobbiamo considerarla come possibile. E quindi dobbiamo tenerci pronti”. L’ex Pd è convinto comunque che l’Italia di oggi “è più forte di quanto lo fosse i primi di febbraio. In primo luogo perché conosce meglio l’avversario con cui si confronta. Abbiamo acquisito conoscenze sul campo”.

SPERANZA: “SANITA’ VA BENE IL RECOVERY FUND MA ANCHE IL MES”

Speranza è tornato a parlare anche del grande piano di rilancio della Sanità, un programma da 20 miliardi di euro decisamente ambizioso: “Sto lavorando ad grande piano su alcuni assi fondamentali – spiega – serve una cifra dai 20 miliardi in su se vogliamo fare un’azione vera e reale di cambiamento copernicano sul nostro sistema sanitario nazionale”. Si investirà sulla “sanità digitale, tema sul quale l’Italia è in ritardo”, ma anche su quella del territorio, sui presidi ospedalieri. “C’è poi il tema enorme – ha proseguito il ministro – che riguarda la nostra capacità come paese di attrarre gli straordinari investimenti che si fanno a livello globale sull’industria farmaceutica, e c’è anche un grande tema tra sanità e ambiente”. Speranza ha quindi ribadito l’interesse verso il Mes, ma anche il Recovery Fund e “le risorse prese con le nostre aste ordinarie”. Infine, sui tanto temuti assembramenti: “Nei luoghi chiusi il pericolo di contagio è sempre maggiore, tant’è che l’obbligo di mascherine vige nel nostro Paese nei luoghi chiusi aperti al pubblico. Dopo di che, anche all’aperto bisogna evitare assembramenti: gli assembramenti – ha concluso – sono ancora vietati nel nostro Paese anche all’aperto”.