Nell’esordio ieri degli Stati generali dell’economia in realtà la scena l’ha presa lui, Roberto Speranza, attuale Ministro della Salute nei giorni scorsi unico elemento del Governo elogiato dalle opposizioni e da Salvini per aver sempre cercato con misura e moderazione di collaborare con tutti per uscire dalla crisi Covid-19. Oggi intervistato sul Corriere della Sera il titolare della Sanità spiega nel dettaglio di cosa si tratta l’annuncio sul vaccino siglato ieri con Francia, Germania e Olanda e l’azienda farmaceutica AstraZeneca (400 milioni di dosi anti-Covid in vendita nel 2021 per la popolazione europea), ma è sul punto politico forse passato inosservato a fine intervista che vogliamo cominciare: in merito al tema delle zone rosse a Nembro e Alzano, venerdì assieme a Conte e Lamorgese, anche Speranza è stato sentito dalla pm di Bergamo Maria Cristina Rota ma a differenza del Presidente del Consiglio non dice di essere pronto a «rifare tutto» quanto deciso tra febbraio e inizio marzo scorso.
«Non lo so, sinceramente. Ci sarà modo di ragionare su tutto e lo farò con la massima serietà. Quel che è certo è che ho sempre agito avendo a cuore la salute e la vita delle persone», ammette Speranza che sostanzialmente smentisce la linea “decisionista” del suo stesso Premier. «Indagato per Nembro e Alzano? No, non lo temo. E comunque chiunque abbia avuto responsabilità a tutti i livelli deve essere pronto a rendere conto senza paura, con massima serenità e trasparenza. È il bello della democrazia», sottolinea il Ministro della Salute al CorSera.
SPERANZA E IL VACCINO OXFORD-POMEZIA
Tornando sull’attualità politica, Speranza ammette che sarà un autunno rovente non solo per le vicende sanitarie ancora tutte da conoscere sul destino del coronavirus Sars-CoV 2: «Penso che serva un maggiore afflato politico. Credo che l’alternativa alla destra si costruisca attorno all’asse tra centrosinistra e M5S». Il Ministro parla di alleanze strette già alle Regionali, o quanto meno «Dobbiamo provarci in tutte le occasioni possibili. La sfida è questa, è riconoscere che non siamo un’alleanza transitoria nata per scongiurare i pieni poteri di qualcuno, ma abbiamo un orizzonte comune per costruire il futuro del nostro Paese. Un asse politico fondamentale».
Speranza difende l’operato del Governo e il piano di rilancio degli Stati generali, escludendo ogni forma di rimpasto: «Stiamo già lavorando per essere pronti (alla seconda ondata di coronavirus, ndr), non dobbiamo mai pensare che il nemico sia vinto. I dati sono incoraggianti, la direzione è giusta. Ma finché il vaccino non sarà disponibile il rischio che il virus riparta va sempre considerato. Non finirò mai di raccomandare massima cautela». In merito al vaccino e all’accordo di ieri con i partner europei, Speranza conclude «prime 60 milioni di dosi già in autunno, Italia è tra i Paesi che devono gestire il vaccino. Abbiamo fatto un passo importante per assicurare che la Ue non resti schiacciata tra i giganti Cina e Usa, che giocano una partita epocale», e sui costi promette «Il vaccino lo paga lo Stato, verrà distribuito gratis a cominciare dalle classi più a rischio. Stiamo parlando del vaccino più avanti di tutti, la cui sperimentazione sull’uomo è partita ad aprile. Ma il mio atteggiamento resta quello della prudenza. La svolta vera ci sarà quando l’Agenzia europea per i medicinali darà il via libera».