Ranieri Guerra aveva informato il ministro della Salute Roberto Speranza del report Oms firmato dal ricercatore Francesco Zambon con altri colleghi. Lo rivela Report, che parla di una mail inviata dal direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità, in cui annunciava l’uscita del dossier critico della gestione italiana della prima fase della pandemia Covid, poi sparito nel giro di 24 ore. In quella stessa mail Ranieri Guerra chiedeva scusa a Speranza, che si è difeso ai microfoni di ‘Mezz’ora in più’, in collegamento con Lucia Annunziata. “Quella mail ci informava che era stato pubblicato quel report, arriva a report già pubblicato. E ci riportava un dibattito io penso legittimo dentro l’Oms, dove c’erano posizioni diverse tra chi riteneva opportuno pubblicarlo e chi no”, la versione fornita dal ministro della Salute. Dunque, Speranza sostanzialmente scarica l’Oms, spiegando che tutta la vicenda è un problema loro. “Quelle scelte sono tutte dell’Oms. È l’Oms a decidere se pubblicarlo o ritirarlo, noi prendiamo atto di queste scelte nel massimo rispetto”.



Riguardo l’inchiesta della Procura di Bergamo: “Ho fiducia nel loro lavoro, sono sicuro che sapranno ricostruire tutto e che apparirà in maniera del tutto evidente la trasparenza e la piena lealtà delle istituzioni del nostro Paese, a partire dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità”.

“PIANO PANDEMICO? INSUFFICIENTE PER COVID”

Roberto Speranza prende dunque le distanze dalla vicenda relativa al report Oms sulla gestione italiana della pandemia Covid. “C’erano opinioni diverse dentro l’Oms, ma non sono scelte che riguardano il governo italiano e le istituzioni italiane, è bene chiarirlo una volta per tutte”. In realtà il ministero della Salute entra in ballo perché in quel rapporto si parla del piano pandemico che non era stato aggiornato. “Il piano pandemico antinfluenzale risaliva al 2006 e nel corso degli anni era stato sempre ritenuto utile alla fase che si stava vivendo. C’erano stati aggiornamenti ma marginali. Io sono diventato ministro nel 2019 e sono quello che lo ha aggiornato. Tante persone si sono succedute e lo hanno analizzato”. Per Speranza era comunque inadeguato per affrontare un’emergenza come quella causata dal Covid. “I nostri tecnici all’inizio hanno ritenuto che quel piano fosse sufficiente a rispondere alle esigenze del Covid, quindi hanno messo in campo strumenti appositi per il Covid, ad una fattispecie nuova, perché non si tratta di una semplice influenza”.



“REPORT OMS? NULLA DI RILEVANTE”

Roberto Speranza si difende quindi dagli attacchi ricevuti: “Eravamo di fronte ad una novità incredibile, gli strumenti di cui disponevamo non erano sufficienti e non c’era nessun manuale delle istruzioni. Non buttiamo questa materia delicata nella conflittualità politica senza senso, non può essere usata come una clava in un dibattito politico che certe volte è deprimente e produce odio e una rottura nel Paese che non meritiamo per quello che abbiamo fatto”. Dunque, secondo la versione fornita da Roberto Speranza su Rai3, Ranieri Guerra ha avvisato le istituzioni italiane dopo che il report era stato pubblicato. “Ho provato a dire in più occasioni, quel rapporto è rispettabilissimo, è una fotografia del contagio. Riconosce alcuni meriti al nostro paese, ma è un documento dove non c’è nulla di particolarmente rilevante per noi che in quelle ore eravamo occupati con gli ospedali pieni, avevamo problemi grandi di cui occuparci”. E nel ritiro l’Italia non c’entra nulla. “Le istituzioni italiane hanno preso atto di quel documento, ma noi non abbiamo funzioni in questa partita. Sono dinamiche interne a Oms. Attenzione a non dare una lettura distorta di una cosa che è molto più lineare di quanto sembra”, ha concluso il ministro della Salute.