Resta altamente probabile l’ipotesi di una vaccinazione anti covid annuale. Questo quanto spiegato nella giornata di ieri dal ministro della salute, Roberto Speranza, ospite in collegamento con il programma di La7, DiMartedì. “L’ipotesi di richiami, vedremo se annuali o in un arco di tempo diverso, è un’ipotesi assolutamente possibile e credibile”, ha spiegato l’esponente di LeU, che poi, in merito alla pandemia di covid e a quello che accadrà in futuro, ha aggiunto: “Valutiamo giorno per giorno, settimana per settimana”. Sulla quarta dose estesa, invece: “Oggi è importante un ulteriore richiamo del vaccino covid per le persone più fragili. Poi valuteremo: è probabile che la soglia degli 80 anni possa scendere prima dei mesi autunnali, i più complicati”.



Non si poteva ovviamente non parlare delle mascherine al chiuso, che secondo Speranza andrebbero mantenute anche dopo il primo maggio, così come sostenuto da numerosi virologi: “Tante valutazioni vanno ancora misurate, come le mascherine al chiuso che restano obbligatorie e per me restano un presidio molto importante. Dovremo valutare l’evoluzione di questo Covid e dobbiamo tenerci pronti per l’autunno che rappresenta la fase più difficile. Tenersi pronti significa proteggere i più fragili”.



SPERANZA: “ORA SIAMO IN OMICRON MA NON SONO DA ESCLUDERE ALTRE VARIANTI”

Speranza ha parlato anche della possibilità dell’arrivo di nuove varianti covid, visto che in questi due anni e passa di pandemia il virus ha continuamente mutato: “Ora siamo con Omicron – ha spiegato a riguardo Speranza – ma nessuno può darci una certezza assoluta di quale sarà la variante prevalente tra 4-5 mesi. Di certo i vaccini sono stato uno scudo formidabile per la prima variante ma anche per le successive”.

“Ora – ha continuato Speranza – le case farmaceutiche stanno lavorando per fornire vaccini adeguati alle nuove varianti. Siamo in una corsa. Il virus – ha aggiunto – si evolve ma anche la scienza corre. Il vaccino ci protegge per un certo numero di mesi ma non per sempre”. Chiusura dedicata a quarantena e isolamento: “I numeri vanno mantenuti sotto controllo. E’ stato giusto superare la quarantena per i contatti, ma se si è positivi si va in quello che tecnicamente chiamiamo isolamento. Ed è giusto perché in Italia abbiamo più di 1 milione di positivi al Covid, se li lasciassimo in giro ci porterebbero a numeri non controllabili”.