L’ex ministro della salute, Roberto Speranza, è stato intervistato stamane dal quotidiano La Stampa e nell’occasione ha parlato del caso 41 bis e di Cospito, rivolgendo un appello al presidente del consiglio, Giorgia Meloni: “Nessuno ha chiesto di riconsiderare il 41 bis – le parole del segretario di Articolo Uno – è uno strumento fondamentale nella lotta alle organizzazioni criminali e al terrorismo, è stato molto utile. È una menzogna dire che vogliamo toglierlo” e “se la Meloni vuole davvero abbassare la tensione – ha continuato l’ex titolare del dicastero della Salute parlando con il quotidiano torinese – faccia chiedere scusa e faccia dimettere Donzelli e Delmastro. Se continuano ad attaccare l’opposizione mi pare difficile abbassare i toni”.



Quindi il ministro Speranza ha rincarato la dose, rivolgendosi ancora una volta al leader di Fratelli d’Italia: “non può chiedere ad altri di abbassare i toni quando i suoi deputati continuano a dire che i deputati dell’opposizione sono conniventi con la criminalità. Predica unità mentre i suoi bastonano!” e ancora “Tutto rievoca i tempi più bui del nostro Paese, inutile girarci attorno. È un atteggiamento che profuma di squadrismo di governo”.



SPERANZA VS MELONI: “ALLA PRIMA CURVA SCEGLIERE DI FARE IL CAPO PARTITO”

Accuse molto dure quelle di Speranza verso l’esecutivo di centrodestra che prosegue nella sua disamina critica spiegando: “Alla prima curva difficile la Meloni sceglie di fare il capo di partito e non il presidente del Consiglio. Questo è molto grave. Quando sei chiamato a una funzione istituzionale viene prima il Paese. E in tutto ciò fa rumore anche l’imbarazzo di Nordio, dovrebbe anche lui dire una parola chiara e netta, rischia di perdere credibilità”.

“La priorità della Meloni – ha concluso Speranza – sembra quella di difendere la sua botteghina, le sue relazioni amicali e di partito che sembrano sempre di più essere un peso, persone che si stanno dimostrando non adeguate a quell’incarico. Non hanno capito che non sono più all’opposizione, sono loro al governo”.