Una scelta epocale, destinata a rivoluziona la scuola di pensiero italiana in materia di sperimentazione scientifica: l’Iss (Istituto superiore di sanità) ha confermato l’indiscrezione trapelata dall’azienda toscana “Biological Diversity”, che nelle scorse ore aveva annunciato la liberazione di nove macachi, fino a quel momento vere e proprie cavie da laboratorio, utilizzate per studi di immunologia. Il tutto è avvenuto il 24 dicembre, giorno della vigilia di Natale, quasi come se fosse il finale del copione di un lungometraggio a lieto fine. Non è stato semplice, però: l’iter burocratico è stato lungo e non privo di ostacoli, favorito in qualche misura dall’applicazione della direttiva europea divenuta legge cinque anni fa nel nostro Paese, in base alla quale l’Italia ha deciso di rifuggire la sperimentazione animale qualora non fosse stata indispensabile e non si fossero palesate metodologie alternative. Ora, un esempio concreto della sua applicazione, con il reinserimento in natura di questi nove esemplari di macaco e una condizione di libertà ritrovata e, forse, mai del tutto dimenticata.



SPERIMENTAZIONE SCIENTIFICA: MACACHI LIBERI DOPO 11 ANNI

Come riferivamo in precedenza, si tratta di una decisione storica e destinata a fare scuola: d’altro canto, è la prima volta dal 1935 ad oggi che l’Istituto superiore di sanità sceglie di andare controcorrente e liberare scimmie da laboratorio. Più dettagliatamente, i nove macachi protagonisti di questa vicenda erano stati importati dall’isola di Mauritius nel lontano 2008 e per undici anni sono stati sottoposti a test ed esperimenti a esclusivo beneficio della salute dell’uomo. Spiega il “Corriere della Sera”: “Erano stati selezionati per testare la risposta immunologica agli attacchi di agenti infettivi con l’inoculazione nel loro sangue di particelle virali, mai di microrganismi patogeni”. Una condizione contro cui la Lega antivivisezione si è battuta da sempre, senza mai arrendersi nonostante le sconfitte rimediate. Questa volta, però, è arrivata una vittoria, proprio a Natale: dopo oltre un decennio trascorso in laboratorio, i macachi faranno ritorno nel loro habitat tradizionale. Certo, magari dovranno recuperare certe abitudini, a cominciare dall’essere totalmente indipendenti dall’uomo. Però è un inizio, anzi, è molto di più: è la svolta.

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