Si cominciano a vedere in giro lobby che fanno l’interesse di altre lobby per poter continuare a fare il loro. Tant’è, madama la marchesa! Nel sistema circolare dell’economia dei consumi, questo tocca fare per poter far al meglio per sé e per tutti.

Andiamo al sodo, il fatto non è nuovo. Henry Ford lo fece oltre cent’anni fa, seppur d’allora poc’altro è stato fatto: lo scorso anno alcuni animal spirits di razza, fiutando l’aria, sentono puzza di covid; organizzano una truppa mettendo in piedi una lobby, la Business Roundtable (BRT), un gruppo che, seppur fondato nel 1972, solo di questi tempi mira a promuovere una crescita economica inclusiva attraverso una sana politica pubblica.  



L’impegno dei 206 CEO di grandi aziende statunitensi che l’organizzano, vuole ridefinire lo scopo delle politiche aziendali per concentrarsi maggiormente sugli stakeholder. Presi in parola, quelli di Schroders fanno le pulci su come si siano comportate le stesse aziende in questo particolare contesto.

Beh, nel grafico si nota come i firmatari della Business Roundtable abbiano ottenuto risultati migliori rispetto ai non firmatari, ma, sottolineano i managers di Schroders, “emerge il sospetto che, all’interno degli stakeholder, i clienti siano considerati più importanti rispetto ai dipendenti, forse per il rischio di perdita di quote di mercato superiore al rischio di turnover dei lavoratori; in particolare, circa la metà di tutte le aziende ha accontentato i clienti riducendo i prezzi, rinviando i pagamenti e mantenendo le utenze essenziali”.



Ehi, però, sebbene i membri BRT precedano le altre società, non membre, i benefit risultano al di sotto del 50%. Beh, difficile dire se, ai consumatori, quel sotto il 50% basti per poter svolgere il ruolo deputato all’interno del meccanismo economico. Sia come sia, finalmente però a quelli della spesa viene riconosciuto l’esser lobby. Forse perché non sembra esistere altro modo per poter fornire continuità al ciclo economico e al profitto delle imprese?

Tanto che gli Schroders si lasciano andare all’ottimismo: “Crediamo che il rapporto tra le aziende e i loro stakeholder stia evolvendo e che la pandemia abbia accelerato questa tendenza. Riteniamo che stia emergendo un nuovo contratto sociale…”



Contratto sociale? Toh, pressappoco quello postulato anni or sono, come “il Capitalismo dei “Consumatori”, proprio là dove fa prezzo il maggior valore del consumare rispetto al produrre!