La Francia è in piena corsa al riarmo, un nuovo piano per le spese militari è in approvazione sul tavolo del governo, e dovrebbe destinare 413 miliardi di euro a partire dal 2025, per sette anni, solo per le spese interne, sono quindi esclusi gli aiuti all’Ucraina. Il doppio del budget previsto negli anni precedenti che era di 295 miliardi dal 2019 al 2025. I fondi serviranno per aumentare l’approvvigionamento di armi e per rafforzare l’esercito, e come sottolineato dal Ministro della Difesa “A raggiungere gli obiettivi richiesti dall’Unione Europea di rafforzamento della difesa, pari al 2% del Pil“.
Un bilancio storico che però è stato investito da moltissime critiche, le peggiori da parte della sinistra e dal partito comunista francese, che ha accusato il governo di voler “Annunciare una guerra preventiva, perchè tutti questi investimenti vanno ben oltre il semplice concetto di difesa“. Il quotidiano L’Humanitè ha riportato le dichiarazioni delsegretario nazionale del partito Fabien Roussel “L’aumento delle spese militari e la corsa agli armamenti è la pratica estremamente pericolosa di una parte politica che va ben oltre la difesa della nazione“.
Francia, aumento spese militari, le critiche “Costi enormi e problemi etici”
Una parte dell’opposizione politica francese si è dichiarata apertamente contro la nuova previsione di aumento di budget per le spese militari, raddoppiato per rafforzare la difesa, alcuni partiti hanno annunciato di voler presentare gli emendamenti prima del voto. A preoccupare e ad essere maggiormanete contestate, oltre alle spese per le armi sono anche la nuova portaerei nucleare che dovrebbe rappresentare “un prestigio” per la Francia, ma come sostengono gli ecologisti, oltre che essere un costo enorme presenta vari problemi etici perchè va contro i principi del disarmo nucleare.
Inoltre il quotidiano L’Humanitè critica anche l’atteggiamento di Macron nei confronti della Nato, una nuova volontà di consolidare ed ancorare la Francia nell’Alleanza Atlantica. Questo potrebbe contribuire anche ad un mancato piano comune Europeo per la costruzione di un esercito unico, perchè le nazioni mantengono la propria autonomia. Il direttore dell’ufficio affari strategici francese ha commentato “La situazione guerra in Ucraina ha portato un rafforzamento del pilastro Nato in Europa, gli europei hanno sempre più la sensazione che l’America guardi soprattutto alla Cina, quindi sentono una necessità comune di aumentare la strategia di difesa, questo non fa altro che rafforzare i piani operativi della Nato“.