John Dante Prevedini è un giovane (33 anni) compositore di Boston (di origine vicentina). Ha composto musica da camera ed anche un’opera per un totale di 150 composizioni. Ha insegnato alla Università di Rhode Island e di Hartfort. Non solo musica ma anche business administration. La pandemia gli ha fatto perdere lavoro ed entrate. Ha, quindi, inventato un nuovo modo di fare musica, farla ascoltare ed anche pagare: musica per i social. Ha composto Grayblue: A Social Media Opera. Un opera da camera di settanta minuti in due atti su un proprio libretto da rappresentare sui social media. 



Prevedini si chiede se la musica di oggi sarà considerata «pertinente» dal pubblico di domani, una domanda che ogni compositore dovrebbe farsi. Tanto più oggi che la pandemia sta accelerando nuovi modi di fare «musica dal vivo». Nel suo blog, leggibile on line a www.prevedini.com, c’è un post, al tempo stesso elegante e stimolante, su questo tema. Un post che coloro che fanno musica farebbero bene a leggere.



Il mondo dello spettacolo dal vivo non sarà più lo stesso quando – auguriamoci all’inizio del 2022 – si tornerà a fare musica nei teatri e nelle sale da concerto. Non solo il pubblico (o parte di esso) sarà diventato avvezzo a streaming ed a televisione ad alta definizione (anche a pagamento), ma teatri e sale da concerto, grandi e piccoli, avranno preso la strada di nuove tecnologie e nuovi modi di fruizione.

Per quanto attiene alle piccole, anzi, piccolissime compagnie, un esempio è la Lighthouse Opera Company del Bronx di New York che ha in scena una produzione del Flauto Magico con dieci cantanti (tutti professionisti), ciascuno a casa propria, l’accompagnamento al pianoforte, in uno studio professionale; il costo del biglietto è 25 dollari.



Oppure per venire a casa nostra, si compari la forza innovativa del Teatro Massimo di Palermo e del Teatro dell’Opera di Roma rispetto alla stasi relativa del Teatro alla Scala. Il Massimo palermitano ha messo in scena un lavoro originale, pur se basato su brani di opere note, concepito specialmente per la televisione. Il Teatro dell’Opera romano ha fatto lo stesso per Il Barbiere di Siviglia proposto il 5 dicembre e per il recentissimo balletto Pandora di Simone Valastro su musica di John Adams (Gran Pianola Music). La Scala, invece, dopo un’inaugurazione che assomigliava ad uno spettacolo del Radio City Music Hall di New York, ha riproposto uno storico allestimento di Così Fan Tutte, affidato alla regia di Michael Hampe e alle scene di Mauro Pagano che, pur se elegante, era già un po’ vetusto quando lo vidi nel 2008. Comunque con la sua marcata tridimensionalità poco si prestava al mezzo televisivo. Il Filarmonico di Verona ha annunciato un Barbiere di Siviglia per cartoni animati ed il Comunale di Bologna una Adriana Lecouvreur cinematografica interamente girata nella sala dei Bibbiena. Esperimenti interessanti per il pubblico di domani e che vanno esaminati con cura.