Maria Adela Kuhfeldt Rivera, nata in Perù da padre tedesco, sarebbe una spia russa che si trova nella base Nato Napoli secondo una inchiesta condotta per quasi un anno da La Repubblica insieme a al sito investigativo Bellingcat, al settimanale tedesco Der Spiegel e a The Insider. In base al loro dossier, sarebbe proprio lei l’autrice della “più clamorosa operazione d’intelligence” portata vanti dalla Russia in Italia. La donna, di 30 anni, sarebbe entrata nel Paese con un passaporto russo che appartiene alla stessa serie speciale utilizzata dagli 007 del Gru.



Non è chiaro a coloro che hanno condotto le ricerche cosa sia riuscita a scoprire né tantomeno cosa cercasse, ma quel che appare certo è che sia riuscita a inserirsi negli ambienti più intimi della Nato con la modalità operativa della “copertura diplomatica”, già utilizzata in passato ma con esiti minori. Nel 2018, tuttavia, sarebbe stata scoperta proprio da Bellingcat e The Insider e sarebbe per questo motivo sparita nel nulla, partendo per Mosca.



Spia russa in base Nato a Napoli? La risposta dell’Ambasciata

La notizia della presenza di una spia russa, identificata come Maria Adela Kuhfeldt Rivera, nella base Nato Napoli, ha creato non poco scalpore in Italia e non solo. Tanto da essere prontamente udita anche al Paese di Vladimir Putin. La replica, in tal senso, è arrivata attraverso l’Ambasciata russa, che però non sembrerebbe avere preso sul serio la questione. Nelle scorse ore, infatti, ha pubblicato una vignetta ironica sul tema. “Se vedi 007 russi ovunque, forse leggi troppo la Repubblica…”,  si legge.



Se da un lato dalla Russia non intendono trattare la vicenda seriamente, in Italia ci si sta ponendo diverse domande su quanto potrebbe essere accaduto. In pochi sembrano però realmente stupiti dalla notizia. Da alcuni fronti della politica, in tal senso, è arrivata la richiesta a chiarire una volta per tutte quali sono i rapporti con il Paese.